Da Kiev arriva la raccomandazione, alle compagnie aeree di non sorvolare il Mar Nero. La Russia schiera130mila soldati al confine, almeno secondo le stime Usa. L’Ucraina si prepara alla guerra. Sono arrivati i missili dalla Lituania e munizioni da Washington. Nel colloquio Biden-Zelensky, il premier ucraino chiede al presidente degli Stati Uniti una visita a Kiev, dove oggi arriva il cancelliere tedesco Scholz che poi raggiungerà Mosca. Il cancelliere ha chiesto alla Russia oggi “segnali immediati di de-escalation”. “Noi ci aspettiamo da Mosca segnali immediati di de-escalation”, ha scritto Scholz in un tweet, sottolineando che “una nuova aggressione militare avrà delle conseguenze pesanti per la Russia”. Intanto, il portavoce del Cremlino Peskov dichiara: “Ci aspettiamo che gli esigui canali per il dialogo ci permetteranno di trovare una reciprocita’ da parte dei nostri oppositori e il desiderio di trovare una soluzione che veramente significherà il tener conto dei nostri interessi”. Il G7 fa sapere che, se le tensioni non diminuiranno, s’interverrà con delle sanzioni pesanti.
Intanto il gas è in forte rialzo e sui mercati si teme un’improvvisa riduzione dei flussi di gas dalla Russia. Le tensioni geopolitiche hanno fatto volare anche il prezzo del petrolio mentre permane il nervosismo dei mercati per le prossime mosse delle banche centrali per contrastare l’inflazione.
In Borsa ad Amsterdam le quotazioni sono in rialzo dell’8,5%, a 83,50 euro al Mwh, dopo un aumento del +12% a 88 euro. Borse asiatiche in netto calo sempre per i timori di una guerra: Tokyo -2,23%. Lo Yen si rivaluta sul dollaro a 115,30. In forte calo i listini del Vecchio continente nella prima seduta della settimana: in flessione per Parigi (-2,05%), Francoforte (-2,33%), Londra (-0,11%), Madrid (-2,43%).
Nel pomeriggio è attesa l’audizione della presidente della Bce, Christine Lagarde, al Parlamento europeo per il report annuale della banca centrale europea.
Pochi gli italiani rientrati sinora dall’Ucraina. Il Giappone riduce al minimo il personale dell’Ambasciata, mentre l’Osce fa sapere che alcuni Stati membri hanno richiamato i vari staff, ma “l’operazione in Ucraina continua”. La Cei lancia un appello per fermare le tensioni.
Stefania Losito