Isola dei serpenti, a 45 chilometri dai confini di Romania e Ucraina. Galleggia sul Mar Nero e fa parte del distretto di Odessa. E’ strategica per il controllo delle aree della zona, i russi la attaccano. Sull’isola vivono poche persone: il guardiano del faro, le guardie di frontiera, alcuni scienziati. C’è gas naturale e c’è petrolio, sull’isola. Ma nelle ultime ore c’erano i soldati ucraini per difenderla. Una manciata, che hanno perso la vita ma forse guadagneranno, anche se di nessuna consolazione, la medaglia al valore.
Quando i russi hanno intimato loro di arrendersi e abbandonare l’isola, in un inglese ben comprensibile, gli ucraini hanno risposto: “Go fuck yourself”, andate a quel paese. E sono rimasti su quel fazzoletto della loro terra in attesa della fine.
La Russia ha preso il controllo.
Erano giorni che le navi russe crivellavano l’isola, giorni che si avvicinavano. Poi l’attacco, e la guardia di frontiera ha perso i contatti con i soldati. Il loro saluto intercettato dalle ricetrasmittenti, boi il buio. E i loro nomi tra le vittime d’onore di questa tragedia.
Stefania Losito