Il ‘Financial Times’ ha anticipato una bozza del piano di pace tra Russia e Ucraina. Previsti 15 punti, tra cui la rinuncia dell’Ucraina alla Nato e la promessa di non ospitare basi militari straniere o armi in cambio di protezione da Stati Uniti, Gran Bretagna e Turchia. Per Kiev si tratta, però, solo “di richieste russe”. Le diplomazie, intanto, continuano a lavorare e il ministro degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov, ha aperto a un compromesso basato su uno status di neutralità sul modello dell’Austria o della Svezia, anche se questa ipotesi non piacerebbe a Kiev. La Germania ha invece detto no all’ipotesi di un intervento della Nato.
I bombardamenti nelle città, però, non si fermano. Navi russe hanno infatti bombardato dal Mar Nero le coste vicino a Odessa. Colpiti edifici residenziali a Kiev e Kharkiv. Una decina di civili sono stati uccisi a Chernihiv mentre erano in coda per comprare il pane, ma Mosca ha negato. Ancora sotto le bombe anche la città di Mariupol, le cui torri radio e delle telecomunicazioni sono state bombardate. All’interno dell’ospedale ci sono circa 500 persone in ostaggio, mentre è stato colpito un teatro diventato rifugio per la popolzione. Liberato il sindaco di Melitopol. In Italia il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha invece parlato alla Camera di “rapporti attendibili sull’uso di munizioni a grappolo da parte russa anche nelle aree popolate”. Le condizioni di Kiev sono state definite “disperate” dal titolare della Farnesina.
“Il nostro Paese vive un 11 settembre da tre settimane”, ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky accolto da una standing ovation al Congresso degli Stati Uniti. Il numero uno di Kiev ha ribadito la richiesta di una ‘no-fly zone’. Intanto il presidente russo, Vladimir Putin ha ribadito che “l’obiettivo non è occupare l’Ucraina” e che a subire “un vero genocidio” è stato il Donbass. Il numero uno del Cremlino ha ribadito la richiesta agli americani di “fermare la fornitura di armi” a Kiev. La Nato ha però annunciato che continuerà “a fornire un supporto significativo” all’Ucraina, inclusi “rifornimenti militari, aiuti finanziari e umanitari”. Resta però l’opposizione alla ‘no-fly zone’, mentre il presidente americano Biden ha annunciato altri 800 milioni di aiuti a Kiev, inclusi droni e armi anti-aeree a lungo raggio.
Vincenzo Murgolo