Sorrentino non fa il bis. Miglior film è “Coda – i segni del cuore”. L’emozione di Liza Minnelli in sedia a rotelle accompagnata da Lady Gaga. Assente Zelensky: è polemica
Paolo Sorrentino non fa il bis con l’Oscar. Il suo film “E’ stata la mano di Dio” non ce l’ha fatta ad aggiudicarsi il premio come miglior film straniero. Non ce l’ha fatta neanche Massimo Cantini Parrini che era candidato per i migliori costumi.
L’edizione numero 94 dei premi del cinema resterà negli annali per le polemiche per la mancata partecipazione del presidente Ucraino, Zelensky. Nei giorni scorsi si era ventilata la possibilità che potesse essere presente con un video, ma nulla di fatto. Durante la cerimonia si è svolto un minuto di silenzio a sostegno della popolazione martoriata dalla guerra.
Per quanto riguarda i premi, ha trionfato l’attore sordomuto Troy Kotsur, il primo della storia a vincere l’Oscar, festeggiato con i colleghi nel linguaggio dei segni. Jane Campion, dopo aver trionfato a Venezia, vince la statuetta come miglior regista per “Il potere del cane”.
Tra i momenti più emozionanti, l’arrivo di Liza Minnelli sul palco in sedia a rotelle. Insieme a Lady Gaga, che l’accompagnava, ha presentato il premio al miglior film. Un lungo applauso ha salutato la star di “Cabaret”, il film di 50 anni fa per cui nel 1973 la figlia di Vincent Minnelli e Judy Garland vinse l’Oscar a soli 27 anni. Liza ha compiuto 76 anni solo pochi giorni fa. (
Ecco tutti i premi della 94/a edizione degli Oscar annunciati durante la cerimonia al Dolby Theatre di Hollywood:
Miglior Film: Coda – I segni del cuore di Sian Heder
Migliore regia: Jane Campion per Il potere del cane
Migliore attrice protagonista: Jessica Chastain per Gli occhi di Tammy Faye
Migliore attore protagonista: Will Smith per King Richard – Una famiglia vincente
Migliore attrice non protagonista: Ariana DeBose per West side story
Migliore attore non protagonista: Troy Kotsur per Coda – i segni del cuore
Migliore sceneggiatura originale: Belfast di Kenneth Branagh
Migliore sceneggiatura adattata: Coda – I segni del cuore di Sian Heder
Migliore fotografia: Dune (Greig Fraser)
Miglior trucco e acconciatura: Gli occhi di Tammy Faye (Linda Dowds, Stephanie Ingram e Justin Raleigh)
Miglior film internazionale: Drive My Car di Ryusuke Hamaguchi
Miglior film d’animazione: Encanto di Byron Howard e Jared Bush
Miglior documentario: Summer of Soul or When the Revolution Could Not Be Televised di Ahmir “Questlove” Thompson
Migliori effetti speciali: Dune (Paul Lambert, Tristan Myles, Brian Connor e Gerd Nefzer)
Miglior suono: Dune (Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill e Ron Bartlett)
Miglior montaggio: Dune (Joe Walker)
Migliore colonna sonora: Dune (Hans Zimmer)
Migliore canzone originale: No time to die (Billie Eilish e Finneas O’Connell)
Migliori costumi: Crudelia (JJenny Beavan)
Migliore scenografia (production design): Dune (Patrice Vermette; Set Decoration: Zsuzsanna Sipos)
Miglior corto documentario: The Queen of Basketball di Ben Proudfoot
Miglior corto animato: The windshield wiper di Alberto Mielgo e Leo Sanchez
Miglior corto live action: The long goodbye di Aneil Karia e Riz Ahmed
Angela Tangorra