Camminava per strada come se nulla fosse. Due agenti lo vedono, lo riconoscono e lo fermano. E’ stato arrestato così il presunto autore della sparatoria avvenuta nelle scorse ore nella metropolitana di Brooklyn, a New York . Lo riferisce la Cnn. Si chiama Frank James, è un 62enne afroamericano, già sospettato da ore dagli agenti che in centinaia lo hanno cercato. James non ha opposto alcuna resistenza all’arresto, riferisce sempre la Cnn. L’uomo è stato fermato nell’East Village, fra St. Marks e la First Avenue.
Frank James rischia di trascorrere il resto della sua vita in carcere. Su di lui una delle accuse che pesano è quello di reato terroristico federale. Lo afferma la polizia di New York. James è stato arrestato più volte in passato. “Nove precedenti arresti fra il 1992 e il 1998 a New York, e tre in New Jersey”, afferma la polizia di New York. La pistola con cui James ha attaccato nella metropolitana di New York, una Glock nove millimetri, è stata acquistata in Ohio.
Un “burbero” che vive in un appartamento “disordinato e sporco” ma “non considerato una minaccia”, come dicono al New York Times i vicini di casa a Milwaukee. Intanto spuntano altri video postati online da James. In uno fa riferimento a Filadelfia, città dove apparentemente aveva affittato una casa: la descrive come una “zona pericolosa” in grado di far scattare “molti pensieri negativi”. “Soffro di stress post-traumatico – aggiunge – a causa di tutte le cose che ho passato nella mia vita”.
Un “profeta della sventura”, come si fa chiamare sui social il 62enne. Da You Tube in particolare emerge una personalità complessa e combattuta. Nei video James ripercorre fatti di attualità ma cavalca anche teorie della cospirazione che lo hanno spinto in passato a definire la tragedia dell’11 settembre come il “giorno piu’ bello”. Il tema
comune in tutti i filmati è la sua rabbia contro gli afroamericani. Fra questi il sindaco di New York Eric Adams, a suo parere “destinato a fallire”.
In alcune clip parla di “guerra di razza”, in altre del desiderio di “sterminare” alcuni gruppi di persone. In un filmato del 27 marzo si è detto deluso dal fatto che Ketanji Brown Jackson, la prima afroamericana nominata alla Corte Suprema, fosse sposata con un bianco. Il 6 aprile si è lasciato invece andare in una lunga invettiva sulla necessità di “più sparatorie di massa. Il problema non è chi spara ma il contesto in cui vive”. Il giorno prima dell’attacco in un video ha
confessato la sua voglia periodica di uccidere spiegando però di non voler finire in carcere.
Poche ore dopo l’attacco nella metropolitana di Sunset Park, che ha provocato 29 feriti, un’altra serie di sparatorie a New York ha contato 3 morti e altri 12 feriti.
Stefania Losito