Lo scudetto resta a Milano. E’ la certezza che strappa un sorriso alle milanesi tra le comprensibili tensioni per la volata e qualche risentimento, di sponda rossonera, nei confronti della classe arbitrale. Il Napoli si è autoeliminato con un finale negativo. L’apice dell’autolesionismo sportivo lo ha raggiunto ieri al Castellani, contro l’Empoli. E’ ufficiale: i toscani sono la bestia nera degli azzurri. Spalletti ha dovuto incassare il colpo dalla sua ex squadra sia all’andata che al ritorno. Ma l’ultimo k.o resterà nella storia per come è maturato e per le scorie che ha lasciato. Sembrava un pomeriggio tranquillo – Napoli in vantaggio per 2 – 0 – sino al ribaltone colossale: 3 – 2. Su tutte le furie Aurelio De Laurentiis che ha imposto il ritiro, prendendosela con qualche calciatore, reo di remare contro. L’indiziato maggiore è Fabian Ruiz, che ha rifiutato il rinnovo di contratto e potrebbe andar via a fine stagione a parametro zero.
Il caos, quindi, scoppia mentre le milanesi sfoggiano un invidiabile stato di forma. L’Inter strapazza la Roma – 3 – 1 – il Milan manda k.o la Lazio, in rimonta. Pioli si gode la vittoria pur rimarcando che la direzione arbitrale non è stata eccellente. L’analisi sarebbe perfetta se ammettesse che il gol dell’1 – 2 di Tonali è viziato da un fallo dello stesso rossonero. Ineccepibili le proteste in occasione del rigore non concesso per fallo di mano Luis Alberto. Più diplomatico Simone Inzaghi. Lancia messaggi distensivi alla classe arbitrale e si concentra sull’ottimo campionato dei suoi. Ad inizio stagione, si contavano sulle dita di una mano gli interisti convinti correre per il tricolore.
Questa sera si chiude con il Monday night Sassuolo Juventus. Allegri vuole la qualificazione in Champions per salvare il campionato. Lancerà l’assalto con una Juve meno sbilanciata, con Dybala e Morata coppia d’attacco e Vlahovic in panchina. Certo il forfait di Cuadrado.
Michele Paldera