Aveva fornito droga per i festini in cui era coinvolta una ragazza all’epoca dei fatti 17enne e che con la sua denuncia, nel febbraio 2020, fece esplodere il caso. Il Tribunale di Bologna ha emesso un decreto di sequestro finalizzato alla confisca di un immobile da 540mila euro, a Brindisi, riconducibile a Gianni Marseglia, 58 anni, che è stato condannato a 4 anni e 2 mesi, nell’indagine bolognese Villa Inferno. Per la Questura, l’uomo era “dedito fin dagli anni 2000 ad una florida attività di spaccio di sostanze stupefacenti”.
Gli accertamenti patrimoniali alla base della proposta di misura di prevenzione patrimoniale del questore e svolti dalla
divisione anticrimine, hanno coperto l’arco temporale compreso tra il 2000 e 2020, durante il quale secondo gli investigatori Marseglia si è dedicato con “assiduità allo spaccio di stupefacenti e ad altre attività illecite”, e hanno fatto
emergere “inequivocabilmente l’insufficienza degli esigui redditi leciti” dichiarati dal 58enne e dalla sua famiglia, sia
per le semplici spese ordinarie che per le acquisizioni immobiliari effettuate. L’attività di analisi e verifica della polizia ha evidenziato, insomma, una chiara sproporzione di oltre 540mila euro, che per gli investigatori è “spiegabile unicamente con il costante flusso finanziario di derivazione illecita”. L’immobile è stato consegnato all’amministratore giudiziario, nominato dal Tribunale, al fine di poter procedere alla confisca del bene e all’acquisizione dello stesso nel patrimonio dello Stato.
Marseglia già nel 2009 era finito in carcere, a seguito dell’operazione ‘Vizio’ che aveva sgominato una banda italo-albanese specializzata in traffico internazionale di cocaina tra la Puglia e l’Emilia-Romagna.
Stefania Losito