La Corte d’Appello di Bari ha confermato la condanna a un anno e mezzo per Antonio Giannatempo, medico
ed ex sindaco di Cerignola. I giudici lo hanno ritenuto colpevole di omicidio colposo (con pena sospesa) per la morte di un neonato avvenuta il 9 novembre 2013 durante un parto cesareo all’ospedale Tatarella. la prima sentenza era arrivata dal giudice monocratico di Foggia il 2 novembre 2020. I famigliari del bambino si sono costituiti parte civile con l’avvocato Francesco Santangelo che chiedeva la condanna e il risarcimento danni da quantificare in sede civile. Confermata anche una provvisionale di 30mila euro. Gli avvocati del medico, Marco Merlicco e Roberto Sisto, chiedevano l’assoluzione e annunciano che presenteranno ricorso. Secondo la tesi accusatoria, Giannatempo, che all’epoca dei fatti era dirigente medico nel reparto di ostetricia e ginecologia, avrebbe eseguito in maniera errata l’estrazione del neonato causandone la morte. La difesa replica che il neonato morì per una asfissia conseguente alla rottura della placenta, richiamando una consulenza difensiva che esclude qualsiasi errore dell’imputato. Giannatempo, sentito durante il processo, si è sempre dichiarato innocente.
Stefania Losito