Oggi sciopero nazionale della scuola per protestare contro il decreto legge del 30 aprile in fase di approvazione. A scendere in piazza sono Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief. Previsto l’arrivo di un centinaio di pullman da tutta Italia per la manifestazione prevista in piazza Santi Apostoli a Roma. Gli organizzatori si aspettano un’alta partecipazione alla protesta. Contrario allo sciopero il sindacato presidi Anp.
Alla base della mobilitazione lo stralcio di tutte le parti oggetto di contrattazione, la stabilizzazione dei precari con 36 mesi di servizio e l’individuazione di risorse utili al rinnovo dei contratti. “Quella parte deve essere stracciata e rimessa al tavolo negoziale”, spiegano i sindacati.
Manifestazioni sono previste anche nelle altre piazze d’Italia. A Bari ci sarà un flash mob in via Sparano, nel tratto di strada adiacente la chiesa di San Ferdinando, dalle 10.00 alle 12.30. “Partecipiamo numerosi portando con noi un libro che solleveremo tutti insieme ogni mezz’ora nell’assoluto silenzio (10.30, 11.00, 11.30, 12.00, 12.30)”, è l’invito degli organizzatori sulle chat di Whatsapp.
“Il Governo ha intenzione di tagliare 125 euro l’anno dai 500 euro della carta del docente e di apportare una riduzione di 11.600 cattedre all’organico di potenziamento – scrivono nel messaggio sul social network – inoltre si renderà obbligatorio un triennio di formazione per tutti, con esami alla fine di ogni anno dall’esito non sempre certo. In cambio un aumento netto di 40 euro al mese”.
Per Francesco Sinopoli (Flc Cgil) “il governo sceglie di costruire una formazione per pochi, finanziata col taglio degli organici”. Contrario alla protesta il sindacato dei dirigenti scolastici Anief. “Per i sindacati che hanno indetto lo sciopero il baricentro della scuola è la contrattazione, per essi prevale anche sulla legge. Per me il centro nevralgico è la dirigenza scolastica che non è una forma di potere ma uno strumento per guidare la crescita e il miglioramento”, sostiene Mario Rusconi, presidente Associazione nazionale presidi di Roma.
“Ho voluto essere a Roma e non a Torino con voi perché oggi è un momento delicato. E’ in corso, giustamente, un atto di espressione sindacale da parte dei docenti, che richiede che il ministro sia a Roma”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi intervenendo ad un convegno dell’Associazione nazionale presidi in corso nel capoluogo piemontese.
Uno sciopero corale dei lavoratori della scuola in Italia non si vedeva da sette anni.
Stefania Losito