La Russia andrà avanti fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi. A cento giorni dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, Mosca non ha intenzione di fermarsi e anzi dice che ora non ha senso discutere di un incontro tra i presidenti Putin e Zelensky. Il leader ucraino, però, replica in maniera indiretta: “La vittoria sarà nostra”.
Allarme a Mariupol, il sindaco parla di catastrofe umanitaria, stimati 20mila morti e il 95% delle case distrutte. Acqua contaminata, le malattie infettive rischiano di diffondersi. E arriva la denuncia che i russi starebbero imprigionando e sparando a volontari e funzionari ucraini che si sono rifiutati di collaborare.
Intanto ci sarebbero rapporti tesi tra Cina e Russia. Il Cremlino avrebbe chiesto il sostegno di Pechino, ma la leadership cinese vuole farlo senza incorrere nelle sanzioni occidentali: Xi teme l’impatto sull’economia e avrebbe fissato molti paletti. L’Ue, nel frattempo, ha formalizzato il sesto pacchetto di sanzioni antirusse: non solo il petrolio, colpita anche la fidanzata di Putin fra le 65 persone e 18 entità nella black list.
Gianvito Magistà