È stato il fondatore di Repubblica
Il giornalismo italiano è in lutto. Si è spento a 98 anni Eugenio Scalfari.
Nato a Civitavecchia il 6 aprile del 1924, Scalfari, come racconta il suo giornale, è stato vitale fino alla fine dei suoi giorni. Vedovo dal 2006, lascia le figlie Enrica e Donata che gli sono state accanto. Tra i riconoscimenti ottenuti in carriera, fu nominato Cavaliere di Gran Croce nel 1996, Cavaliere della legion d’onore francese.
Scalfari è stato il “padre” del settimanale l’Espresso e del quotidiano Repubblica per cui ha svolto la funzione di direttore – manager. Le due testate nacquero dal nulla e in pochi anni raggiunsero i vertici della diffusione tra il pubblico di lettori.
Trascorse la sua giovinezza a Sanremo, di cui fu cittadino onorario. Qui frequentò il Liceo Classico e come compagno di banco ebbe Italo Calvino. Scrisse su alcune riviste fasciste da cui fu espulso perché ritenuto un imboscato. Nei primi anni ’50 scrisse su “Mondo” di Mario Pannunzio e l”Europeo” di Arrigo Benedetti con cui nel ’55 fonda “L’Espresso” che fu il primo settimanale italiano d’inchiesta.
Benedetti gli lascia il timone nel ’62 e diventa il primo direttore-manager italiano, una figura all’epoca assolutamente inedita per l’Italia. Questo doppio ruolo sarà poi anche uno dei fattori del successo di “Repubblica”. Negli ultimi anni si è dedicato molto alla scrittura, anche con un autobiografia uscita per i suoi 90 anni pubblicata nel 2014 e uscita in allegato con il suo quotidiano. Nel suo primo romanzo ‘Il labirinto’, uscito nel ’98, racconta il rapporto tra sentimenti e ragione, il ruolo che il pensiero esercita nella quotidiana esistenza dell’uomo e il contrasto tra aspirazioni profonde e realtà i temi al centro della sua riflessione. A questa pubblicazione seguirono “L’uomo che credeva in Dio”, “Per l’alto mare aperto”, “Scuote l’anima mia Ero”, “La passione dell’etica”, “L’amore, la sfida, il destino”. Papa Francesco rispose a un suo intervento su fede e laicità. Scalfari, da sempre proclamatosi ateo, rispose al Pontefice con una lettera sul suo quotidiano, pubblicata l’11 settembre del 2014. L’incontro diventa un libro nel 2019 . Si intitola ”Il Dio unico e la società moderna. Incontri con Papa Francesco e il Cardinale Carlo Maria Martini”.
Angela Tangorra
Immagine da repubblica.it