Il premier Draghi riferirà alle Camere mercoledì prossimo. L’Europa guarda all’Italia. I commenti e le preoccupazioni
Ore 12.10 Si attende ripresa riunione del consiglio M5S
Il leader del M5s, Giuseppe Conte, è impegnato in una serie di riunioni informali con i vertici del Movimento, per fare una valutazione di tutti gli elementi emersi nella giornata di ieri. Al momento non è stata programmata la ripresa della riunione del Consiglio nazionale del M5s interrotto ieri in tarda serata
Ore 12.04 ipotesi ritiro ministri M5S
In ambienti M5s circola l’ipotesi del ritiro dei ministri del Movimento prima di mercoledì, uno scenario che secondo fonti parlamentari sarebbe fra quelli sul tavolo dei confronti interni in corso. Questa soluzione è stata discussa anche nel consiglio nazionale di ieri.
Ore 11.26, la preoccupazione del cardinale Zuppi
I vescovi italiani guardano con preoccupazione alla crisi di governo. Il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, chiede alle forze politiche uno “scatto di responsabilità in nome dell’interesse generale del Paese”. “Guardiamo con grande preoccupazione alla situazione politica che si sta determinando e che rischia di sovrapporsi ad una fase di crisi più generale che sta già incidendo in modo pesante sulla vita delle persone e delle famiglie – ha dichiarato – Ci auguriamo che vi sia uno scatto di responsabilità in nome dell’interesse generale del Paese che deve prevalere sulle pur legittime posizioni di parte per identificare quello che è necessario e possibile per il bene di tutti”, aggiunge.
Ore 9.04: Le parole di Di Maio
Il ministro degli Esteri e leader di Ifp, Luigi Di Maio, commenta: “Il governo Draghi e la coalizione devono andare avanti ma in questo momento la vedo molto difficile. Il partito di Conte, che non è più M5s, ha deciso di non votare la fiducia e il premier, uomo di parola, come aveva annunciato si è dimesso. Se non ci sarà un atto di maturità dei partiti nelle prossime ore rischiamo mercoledì di non avere più un governo e si andrà al voto anticipato” . “A Mosca – ha aggiunto – stavano brindando ieri perché è stata servita a Putin la testa di Mario Draghi. Ora anche l’Europa è più debole, questa è stata una crisi pianificata da tempo da Conte e intanto i ministri M5s restano sulle loro poltrone”.
Ore 19:45 – Mattarella respinge le dimissioni di Draghi
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha respinto le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi e lo ha invitato a presentarsi in Parlamento. Il premier riferirà mercoledì prossimo alle Camere sull’attuale situazione politica.
Intanto il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha convocato per questa sera il consiglio nazionale.
Ore 18:45 – Draghi al Consiglio dei ministri: stasera rassegnerò le dimissioni
Il presidente del Consigli Mario Draghi, intervenendo durante il Consiglio dei ministri, ha dichiarato che questa sera rassegnerà le proprie dimissioni. Secondo il premier la maggioranza di unità nazionale non esiste più.
Di seguito l’intervento del premier al Consiglio dei ministri, riunione durata quindici minuti:
“Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica. Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. E’ venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo.
In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche. Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente.
Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più.
Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli Italiani”.
Ore 18:30 – Castellone (M5s): pronti comunque a dare fiducia a Draghi in caso di verifica
Il Movimento 5 Stelle è disponibile a dare la fiducia al governo Draghi in una eventuale verifica, a meno che non voglia smantellare il reddito di cittadinanza, il decreto dignità o cahsback. Lo ha detto il capogruppo del M5s Domenica Castellone. “Noi abbiamo sempre avuto un atteggiamento costruttivo ma non permettiamo che si smantellino nostre misure”, ha aggiunto.
L’astensione sul voto di fiducia al dl Aiuti, ha fatto sapere Castellone, è relativa al provvedimento perché la linea è sempre stata quella nel Consiglio dei ministri, alla Camera e quindi al Senato.
“Credo che sia un interesse di tutti che il governo Draghi prosegua – ha detto il leader del Partito Democratico Enrico Letta. “Un interesse che sta maturando anche con fortissime spinte che provengono da ovunque, anche dalle parti sociali, dal mondo del lavoro, dall’Unione europea”. Secondo Letta si deve andare avanti con lo stesso formato e perimetro, quindi insieme ai 5 Stelle.
“L’Italia non può fare a meno di Mario Draghi” ha invece scritto su Twitter il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta. “Dobbiamo portare a termine il lavoro iniziato 17 mesi fa. Non possiamo perdere, in momenti così difficili, la credibilità e fiducia conquistate in Europa e nel mondo”.
Ore 18:00 – Governo, Draghi non si è dimesso, convocato il Consiglio dei ministri
Dopo l’incontro con Mattarella il presidente del Consiglio Mario Draghi non si è dimesso, ma starebbe riflettendo sul da farsi. Intanto alle 18:15 è stato convocato il Consiglio dei ministri.
Ore 17:00 – Crisi di governo, Conte: chiediamo di rispettare un programma definito all’inizio
Risposte vere o nessuno avrà i voti del Movimento 5 Stelle. Lo ha letto il leader del movimento, Giuseppe Conte. “Se noi prendiamo degli impegni con governo, Parlamento e cittadini e siamo coerenti, chi si può permettere di contestare questa linearità e questa coerenza? Non chiediamo posti, nomine, nulla, ma chiediamo ovviamente di rispettare un programma definito all’inizio: transizione ecologica e urgenza della questione sociale che adesso è esplosa” ha concluso l’ex premier.
Ore 16:30 – Terminato incontro Draghi-Mattarella, il premier è rientrato a Palazzo Chigi
È durato circa un’ora l’incontro al Quirinale tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il premier è rientrato a Palazzo Chigi. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha trovato parole dure per commetare quanto sta accadendo: “Assistiamo con totale incredulità a sviluppi politici che palesemente ignorano sia gli impegni che il governo ha assunto con la sua maggioranza e con il Paese, sia l’emergenza della situazione internazionale e il ruolo di primo piano del governo italiano in Europa e nella Nato. Sono manifestazioni di totale irresponsabilità che ci lasciano senza parole”.
Ore 15:30 – Dl Aiuti, il M5s si astiene sulla fiducia, Draghi va da Mattarella
Come ampiamente preannunciato il Movimento 5 Stelle non ha partecipato al voto di fiducia, in Senato, al dl Aiuti. La fiducia ha avuto 172 sì, ma l’astensione di uno dei partiti della maggioranza di governo ha di fatto aperto la crisi.
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha lasciato Palazzo Chigi immediatamente dopo la votazione per andare a incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Probabile che il premier rassegni le dimissioni e a quel punto toccherà a Mattarella decidere i successivi passaggi.
“Non condividiamo né parte del merito del provvedimento né il metodo, ma questa nostra posizione si sottrae alla logica della fiducia al governo” ha detto nella dichiarazione di voto la capogruppo M5s Maria Domenica Castellone, respingendo l’appello alla responsabilità venuto dalla maggioranza. Preoccupazione in Europa e sui mercati. Lo spread sale a 215, il rendimento del Btp decennale a 3,34%. Piazza Affari, la peggiore Borsa d’Europa, perde il 3,1%.
Gianvito Magistà