Il Tar della Puglia ha accolto il ricorso proposto dai genitori della bambina di 7 anni non ammessa alla terza elementare. I giudici hanno sottolineato come la bocciatura in così tenera età sia consentita solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione. In assenza di tali presupposti è compito dell’istituto adottare tutte le misure didattiche correttive. Il pregiudizio che ne deriverebbe, dicono i giudici, sarebbe molto grave. La bambina, inoltre, sembra avesse buoni voti. Le numerose assenze sarebbero state causate da una grave patologia di salute, per la quale i genitori avrebbero fornito le certificazioni necessarie. Così come avrebbero dato la disponibilità per la didattica a distanza per consentire alla figlia di seguire comunque le lezioni da casa.
Gianvito Magistà
(Foto: www.ansa.it)