Con 3 voti contrari e 5 astenuti, la Direzione nazionale del Pd ha approvato ieri sera le liste per le candidature in vista
delle prossime elezioni. Il segretario Enrico Letta sarà candidato come capolista alla Camera in Lombardia e Veneto,
mentre Carlo Cottarelli sara’ capolista al Senato a Milano. Il microbiologo Andrea Crisanti sarà candidato capolista in Europa. Monica Cirinna’ annuncia di rinunciare alla candidatura: “Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente”.
E tra gli esclusi figura l’ex ministro Luca Lotti. “Il segretario del mio partito ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche. Mi ha comunicato la sua scelta spiegando che ci sono nomi di calibro superiore al mio. Confesso di non avere ben capito se si riferiva a quelli che fino a pochi mesi fa sputavano veleno contro il Pd e che oggi si ritrovano quasi per magia un posto sicuro nelle nostre liste – commenta sui social – non lo so. Ma così è”.
“La scelta è politica, non si nasconda nessuno dietro a scuse vigliacche”, aggiunge. Ma assicura: “Il Pd è la mia casa, io sto dalla parte del Pd”.
In Puglia per il Pd va peggio: il senatore Dario Stefano, presidente della commissione Politiche Ue, dice addio al partito. “Ho riconsegnato la tessera del Pd per rimanere coerente con i miei valori e con le mie idee. Enrico Letta è responsabile di una strategia politico-parlamentare fallimentare cominciata con l’arenamento del ddl Zan e proseguita con la miopia avuta durante le convulse elezioni del Quirinale, dove il suo alleato per la pelle Giuseppe Conte si era messo d’accordo con Salvini”, ha commentato il senatore.
Cruciali, nella sua scelta, i rapporti dei Democratici con il M5s: “Abbiamo scoperto l’inaffidabilita’ di Conte l’ultimo
giorno di vita della legislatura, senza avere un piano B – denuncia e prosegue: “Ora è in piedi una coalizione con
Fratoianni e soprattutto con Bonelli che durante le giunte di Vendola in Puglia fu nostro avversario. La loro presenza forse spiega l’improvvisa scomparsa di qualsiasi riferimento all’agenda Draghi”. L’ultima battuta è rivolta al governatore della Puglia, Michele Emiliano: “Il suo civismo opaco occupa posti e rende irriconoscibile l’identita’ del Pd”. E poi l’accusa: “La volontà di Letta e Boccia di trasformare questo partito tradizionalmente maschilista in un partito femminista che dia spazio alle donne’ si è arenata con la sostituzione dei capigruppo Pd a Camera e Senato nel 2021. In Puglia, nessuna donna capolista. Nessuna vergogna?”, scrive il senatore su Twitter.
Stefania Losito