Sono tanti i personaggi del mondo dello spettacolo che vogliono far sentire il loro dolore dil loro sostegno a chi nello scontro tra due treni in Puglia ha perso i cari o da quello scontro sarà segnato per la vita.
Riccardo Scamarcio conosceva bene la tratta a binario unico tra Andria e Corato, quel treno da ragazzo lo aveva preso mille volte per andare a scuola. In una intervista al Corriere, Scamarcio racconta: “Noi non lo chiamavamo nemmeno “treno”, ma “trenino” perché non andava a velocità elevata, era una specie di metropolitana che collega Bari a Barletta e si ferma in tutte le stazioni intermedie. Me le ricordo le persone che incontravo là sopra: studenti come me, impiegati, insegnanti… Tutti pendolari. Mi fa una sensazione davvero strana pensare che su un trenino del genere, su cui sono salito tante volte, possa essere successa una tragedia tanto grande. Prendiamo continuamente frecce che procedono ad altissima velocità, saliamo su aerei che ci portano dall’altra parte del mondo e poi su una locomotiva domestica e innocua può succedere una simile catastrofe… Sono attonito e profondamente addolorato».
Cesare Cremonini affida ai social il suo sentire dopo lo scontro tra i treni avvenuto in Puglia e scrive: “Se dovessi trovarmi in un guaio, di quelli che ti tolgono tutto in un istante, non fosse casa mia vicino alla mia famiglia e ai miei affetti più cari, io sono certo vorrei trovarmi “giù”, certo di trovare generosa e vera umanità. In queste ore la Puglia sta dimostrando, ce ne fosse mai stato bisogno, cosa significa essere una terra di fratelli”. Lui la Puglia la conosce bene, perché ci viene per motivi di lavoro e perché la vive grazie ai suoi amici “di giù”, nelle cui parole in queste ore trova “la paura e lo smarrimento dei miei amici di qua, quelli emiliani, con cui ho condiviso la devastazione del terremoto che mise in ginocchio molta gente della mia regione poco tempo fa. Non la si vorrebbe mai vedere tremare, la propria terra, o uccidere, o essere uccisa”.
Giuliano Sangiorgi dei Negramaro è stato tra i primi a commentare la tragedia e lo ha fatto proprio da un treno in corsa: “Sono su un treno qualunque che mi porterà verso giorni di musica e bellezza. Ma oggi il cuore è sospeso. Come se non lo sentissi più battere. Sento solo il suono delle rotaie che mi porta altrove…nella mia terra. Oggi l’oro perlato degli ulivi si è tinto di rosso. Ogni pensiero è rivolto a quelle persone che hanno perso la vita su un binario che taglia in due la Puglia e da oggi… anche l’anima di tutti noi.“. Due giorni dopo, la sua penna ha dato alla luce uno scritto carico di ricordi, quelli del treno che tagliava in due il posto dove era Casa 69 che ha visto nascere le prime canzoni della band, il treno che fa ciuf ciuf e che riporta alla mente sogni, speranze, desideri e il gioco che facciamo tutti da bambini, il treno che accompagna viaggi spensierati, carichi di tensione e voglia di evasione, quel ““Ciuf-ciuf” e penseremo a voi, che ce lo avete permesso. Per sempre!”, scrive Giuliano.
Alessandra Amoroso si chiede perché non si riesca ad evitare una cosa prima che succeda il disastro: “Perché bisogna per forza piangere, perdere qualcuno, rinunciare ad una cosa…Non si possono prevedere per carità,ma magari si possono evitare…“.
“Una tragedia come questa lascia senza fiato, senza parole. Non possiamo che rivolgere un pensiero ai viaggiatori di quei treni e alle loro famiglie colpite così duramente…” è il messaggio di Gianni Morandi che su instagram posta una foto di un ulivo.
Si unisce al dolore delle famiglie colpite dalla tragedia Al Bano, tra i primi a lanciare il suo messaggio insieme a Lino Banfi e Renzo Arbore che scrive: “Quando succedono tragedie simili, si fa sentire forte la propria regione di appartenenza. Stasera vorrei abbracciare forte tutti i familiari delle vittime pugliesi.”
Difende il diritto a viaggiare su una rete ferroviaria non solo al sud Marica Pellegrinelli, moglie di Eros Ramazzotti, che come il marito esprime dolore e rabbia per quello che è successo e racconta di come anche nel suo nord si viaggia a una corsia perché la seconda esiste ma è inagibile.
Angela Tangorra