La presidenza ucraina si dice convinta che la Russia sarà effettivamente pronta a negoziare la pace e a ritirare le sue truppe dal Paese solo dopo la liberazione di Donetsk e Lugansk. A scriverlo su Twitter è Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky. “Politicamente e psicologicamente”, si legge, “la Russia non è ancora matura per veri negoziati e per il ritiro delle truppe. Ma accadrà”. Podolyak ha poi aggiunto che ora il sostegno alla guerra nella stessa Russia “sta rapidamente cadendo verso il basso”. In tutti, “dall’oligarca al calzolaio”, si sta formando l’opinione che “è ora di finirla”.
Del conflitto è tornato a parlare anche Papa Francesco, durante il consueto Angelus in Piazza San Pietro. “La pace è possibile, non rassegniamoci alla guerra”, ha detto il Pontefice, sottolineando come in questo momento si stia combattendo una Terza Guerra Mondiale. “Se la storia umana è costellata di eventi drammatici, situazioni di dolore, guerre, rivoluzioni e calamità”, ha poi aggiunto Papa Bergoglio, “è altrettanto vero che tutto questo non è la fine. Non è un buon motivo per lasciarsi paralizzare dalla paura o cedere al disfattismo di chi pensa che ormai sia tutto perduto e sia inutile impegnarsi nella vita”.
Intanto a Zaporizhzhia, nella zona sud-orientale dell’Ucraina dove si trova la più grande centrale nucleare d’Europa, le forze dell’ordine hanno evacuato i residenti del distretto di Shevchenkiv dopo un attacco missilistico russo. La zona è stata colpita da bombe a grappolo Iskander-K. Secondo la polizia, “elementi esplosivi sono sparsi in tuta l’area residenziale. A causa del fatto che quel tipo di munizioni può esplodere in qualsiasi momento, è stata effettuata un’evacuazione temporanea della popolazione. Lo sminamento in corso”. Pesantemente bombardata dall’esercito russo nella notte anche la regione orientale ucraina di Nikopol. Colpite le condutture del gas, reti elettriche e decine di condomini con i soccorritori impegnati a spegnere due incendi. A renderlo noto su Telegram è stato Mykola Lukashuk, capo del consiglio regionale di Dnipropetrovsk.
Vincenzo Murgolo