Giornata di manifestazioni a Genova e Taranto contro la decisione di Acciaierie d’Italia, ex Ilva di Taranto, di sospendere sino a metà gennaio 145 imprese dell’indotto. Sindacati e sindaco del capoluogo ionico, Rinaldo Melucci, hanno sottoscritto un documento con cui chiedono allo Stato di nazionalizzare la fabbrica. L’accusa nei confronti di Arcelor Mittal, socio di Acciaierie d’Italia, è di trarre esclusivamente profitto dalle risorse stanziate dal Governo, distruggendo il siderurgico e l’economia. Per questo, le sigle metalmeccaniche di CGIl, CISL e UIL si oppongono al versamento del miliardo di euro stanziato nel decreto Aiuti Bis. Suggeriscono, invece, di utilizzare quel denaro per incrementare la partecipazione statale. In un comunicato, Arcelor Mittal ha smentito i numeri sull’adesione allo sciopero. Secondo quando reso noto, gli ingressi dello stabilimento sono stati picchettati ed è stato vietato l’accesso al lavoro anche a chi voleva entrare.
Michele Paldera