Nelle creazioni scelte dall’influencer un omaggio alla forza delle donne. I temi: la donna e madre guerriera, i diritti umani, la femminilità maschile
Nella serata finale del festival di Sanremo Chiara Ferragni ha indossato abiti firmati Schiapparelli che ha scelto per lanciare un messaggio di forza alle donne e un messaggio sulla forza delle donne. Il primo abito indossato rappresenta la donna e madre guerriera. Una scultura oro copre il seno di Chiara. Questa la spiegazione dell’abito condivisa sui social: “Essere donne senza dover essere considerate solo delle madri. La lotta femminile contro la colpa di voler conciliare tutto è stato il tema che abbiamo chiesto di elaborare a @danielroseberry per questo abito realizzato dalla maison @schiaparelli . La durezza dell’armatura oro scolpita sui seni di Chiara rappresenta una forza che non ha bisogno di imitare quella maschile per essere considerata di pari livello. Mentre la sottoveste di satin è dipinta di blu perché è da sempre il colore associato alla sacralità della maternità qui rappresentata come stereotipo della donna mentre nutre un bambino d’oro. Non essere considerate solo apparati riproduttivi è la scelta per cui combattere ogni singolo giorno!”.
Il secondo abito è “Body painting”: l’impronta in oro del corpo della donna: “L’impronta oro di un corpo di donna impresso sul blu di un abito a colonna. L’audacia di quel gesto artistico e scandaloso dell’artista Yves Klein ha ispirato il look della ss 2023 di @schiaparelli che secondo @danielroseberry era la sintesi perfetta del nostro progetto sanremese. Nel lavoro dell’artista francese i corpi delle donne erano liberati dalla loro immobilità di manichino e chiamati a imprimere autonomamente le proprie forme su grandi canvas bianchi da dipingere in blu. Liberate il vostro corpo e fatene ciò che volete perché il corpo della donna è il capolavoro massimo della creazione”, ha spiegato sui social Chiara.
Per la terza uscita ha indossato l’abito dei diritti umani che è stato raccontato così: “Un lungo abito nero di velluto decorato da una collana a forma di utero composta da diverse sezioni di corpo di donna è il simbolo dell’attivismo per i diritti riproduttivi che portiamo a @sanremorai. L’abito e il gioiello disegnati appositamente da @danielroseberry per @schiaparelli ricordano a tutti che i diritti riproduttivi sono diritti umani. Perché l’accesso all’aborto sicuro e alla procreazione assistita è una questione di diritti umani a cui non dobbiamo rinunciare. Perché ogni essere umano, uomo o donna che sia, deve essere messo in grado di prendere liberamente le decisioni sul proprio corpo. Non permettiamo che le lotte vinte dalle nostre madri debbano essere combattute anche dalle nostre figlie”.
Infine, per il momento clou della serata, ha scelto un abito che raccontasse la femminilità maschile. Ecco come ha spiegato la scelta: “In molti credono che una donna per essere presa sul serio in certi ambiti debba assumere comportamenti maschili o debba vestirsi da uomo per dimostrare capacità di leadership. L’abito pantalone in velluto nero, interrotto da un corsetto con ricamati di perle a forma di addominali, vuole essere una caricatura a questo stereotipo sessista. Un messaggio agli uomini ancora convinti nella narrazione del “mostrare i muscoli” per essere definite donne degne di rispetto. Non rinunciate alla vostra femminilità perché da qualcuno è considerata un punto di debolezza perché è proprio lì che si trova la forza delle donne”.
Angela Tangorra
immagini dal profilo Instagram di Chiara Ferragni