Da stamattina quattro operai si sono arrampicati sulla ciminiera dell’impianto Kss, a centro metri di altezza, per portare avanti la loro protesta contro lo stop degli impianti. I quattro lavatori rappresentano tutti e 1.500 gli operai per i quali è scattata la cassa integrazione, e gli altri 62 interinali di Portovesme e San Gavino, “nostri colleghi da anni” spiegano in una nota. Dopo l’accordo sottoscritto a gennaio tra Portovesme srl, Regione Sardegna e sindacati oggi scatta la mobilitazione: “In segno di protesta ci asserragliamo nella ciminiera più alta della fabbrica. Chiediamo alla politica sarda e nazionale un impegno concreto per risolvere il problema del caro energia elettrica”. Sostegno è arrivato dai sindacati CGIL, Cisl e Uil: “Solidarietà ai lavoratori che hanno intrapreso questa iniziativa a difesa del lavoro – si legge in una nota congiunta – È evidente che il tema da risolvere è quello dell’energia, purtroppo registriamo nessun passo avanti delle istituzioni. Condividendo il documento dei lavoratori chiediamo con la massima urgenza un incontro con il ministro competente”.
Anna Piscopo