La segretaria dem Elly Schlein invita a “sciogliere i gruppi neofascisti”, dopo il saluto romano di via Acca Larentia, per il quale sono state identificate 100 persone. Arriva la censura del ministro dell’Interno Piantedosi che ha chiarito che i partecipanti hanno “tradito il ricordo di Acca Larentia”. Piantedosi, al contempo, ribatte che i governi di centrosinistra non hanno mai sciolto i gruppi di ultradestra.
Ha poi difeso l’operato delle forze di polizia, che hanno “adottato lo stesso modulo operativo seguito nelle analoghe manifestazioni effettuate negli anni scorsi”: e se domenica i partecipanti erano mille, nel 2018 erano addirittura tremila. La questura di Roma, ha sottolineato, “ha assicurato lo svolgimento della manifestazione senza che si verificassero incidenti, privilegiando le attività di osservazione, più proficue per l’acquisizione di elementi utili da sottoporre all’autorità giudiziaria ai fini dell’accertamento dell’eventuale commissione di reati”.
La risposta del ministro ha lasciato “profondamente insoddisfatta” Schlein, con l’attacco a Meloni, che “ha parlato 3 ore la settimana scorsa, ma le sarebbero bastati 10 secondi per dichiararsi antifascista, come la Costituzione su cui ha giurato. Siccome ha detto più volte di non essere ricattabile, ci chiedevamo chi la stesse ricattando. Beh, si sta ricattando da sola evidentemente, perché resta in ostaggio del suo passato, da cui continua a non voler prendere
la distanza”. Critico anche il leader M5s Giuseppe Conte: “avere un presidente del Consiglio – ha detto – che non spende una parola e che, come sempre, mette la testa sotto la sabbia quando c’è qualche posizione critica e non riesce a dare ai cittadini italiani un’indicazione del fatto che gesti fascisti che rievocano l’apologia del fascismo non sono permessi, è grave”.
Respinge le accuse al mittente il ministro della Difesa, Guido Crosetto: “ho sempre preso le distanze da ogni manifestazione che ricordi i regimi passati”. Duri invece l’Anpi, che ha presentato una denuncia nei confronti dei partecipanti all’adunata e la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane, Noemi Di Segni.
All’adunata di domenica davanti all’ex sede dell’Msi di Acca Larentia c’erano anche militanti arrivati da altre città, sia italiane che estere, e diversi ultrà. Sono un centinaio finora gli identificati dalla Digos per la manifestazione in memoria dei tre giovani uccisi 46 anni fa, conclusa con una distesa di saluti romani. Per partecipare alla commemorazione, che chiama ogni anno a raccolta centinaia di militanti, sono arrivati anche da fuori. Proprio per questo la Digos della capitale sta lavorando in collaborazione con altre questure per dare un nome ai presenti. Tracciati inoltre arrivi dall’estero, sia da Paesi europei sia extra Ue. A sfilare in corteo per le strade del quartiere ci sarebbero state anche
frange del tifo ultrà della capitale. Circa mille i partecipanti alla manifestazione partita da Colli Albani: tutti a volto
scoperto e molti già noti agli investigatori. Vestiti di nero, hanno raggiunto il piazzale davanti all’ex sezione dell’Msi dove è dipinta una grande croce celtica per terra. C’è stato quindi il tradizionale “presente”, urlato a gran voce, in ricordo dei “camerati caduti” il 7 gennaio del 1978.
Gli investigatori stanno analizzando minuziosamente foto, video e riprese della polizia scientifica per dare un’identità a
quei volti immortalati nelle immagini. Una prima informativa è stata già inviata nelle scorse ore in Procura. Cinque finora i denunciati ma la lista potrebbe a breve allungarsi. E i magistrati dovranno ora valutare se procedere con l’apertura formale di un fascicolo di indagine.
Intanto, ancora saluti romani ieri nella Capitale, alla commemorazione di Alberto Giaquinto e poco prima del derby
Lazio-Roma. Gesti e canti fascisti prima della partita da parte di alcuni tifosi laziali, scontri con la polizia da parte di ultras romanisti al termine dell’incontro.
La sfida fra Lazio e Roma di ieri sera (terminata 1 a 0 per i laziali) ha riproposto problemi di ordine pubblico, con episodi avvenuti tutti all’esterno dello stadio Olimpico, che spesso hanno accompagnato le sfide fra le
due squadre della città.
Il primo grave episodio, che segue le polemiche per i saluti romani alla commemorazione per tre giovani del Fronte della gioventù uccisi ad Acca Larentia nel 1978, è accaduto a Ponte Milvio, dove un gruppo di tifosi biancocelesti si è dato appuntamento prima di andare allo stadio Olimpico: qui hanno fatto il saluto fascista intonando “Avanti ragazzi di Buda”, canto ungherese degli anni ’50 contro la dittatura sovietica che è annoverato tra le canzoni dell’estremismo di destra. “Nascosta tra i libri di scuola anch’io porterò una pistola”, dice un verso della canzone.
Stefania Losito
(in copertina un frame della manifestazione da un video pubblicato da Elly Schlein su Facebook)