Sono iniziati a Doha, in Qatar, i colloqui tra il governo inglese e i talebani, tornati al potere in Afghanistan. L’obiettivo del premier britannico, Boris Johnson, è assicurare un corridoio di uscita dal Paese a quei cittadini britannici e afgani intenzionati ad andar via ma rimasti indietro dopo il ritiro delle truppe occidentali. A discutere con i rappresentanti talebani, ha precisato Downing Street, c’è il rappresentante speciale del primo ministro per la transizione afgana, Simon Grass. Sempre a Doha sarà trasferita da Kabul l’ambasciata olandese, come annunciato dal ministro degli esteri di Amsterdam, Sigrid Kaag.
Intanto il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha annunciato in un’intervista che il nuovo governo afgano sarà islamico, qualsiasi dovesse essere la combinazione. L’auspicio, ha poi aggiunto, è che le discussioni e le consultazioni per la formazione del nuovo esecutivo si esauriscano in tempi ragionevoli. Previste, ha spiegato Mujahid, misure per garantire la sicurezza, la salute e l’istruzione, mentre si stanno intensificando gli sforzi per rimettere in funzione l’aeroporto di Kabul.
Per il presidente americano Joe Biden, per gli Stati Uniti “era ora di finire questa guerra”. “C’è un mondo nuovo e dobbiamo difenderci da nuove minacce. La nostra strategia deve cambiare. Non avevamo bisogno di continuare una guerra di terra”, ha detto l’inquilino della Casa Bianca parlando alla nazione. “Dobbiamo affrontare le sfide di questo secolo e la competizione con la Cina o la Russia, continuando a combattere il terrorismo”, ha concluso.
Vincenzo Murgolo