Un minuto di silenzio. L’ha chiesto il presidente russo Vladimir Putin, durante il suo discorso ai militari, per onorare la memoria delle vittime dell’ammutinamento della Wagner il 24 giugno. Lo riporta Ria Novosti.
Putin si è rivolto alle unità del ministero della Difesa, della guardia russa, dell’Fsb, del ministero dell’Interno e dell’Ust, coinvolte nella repressione della ribellione del 24 giugno, nella piazza della cattedrale al Cremlino. In piazza c’era anche il ministro della Difesa Shoigu.
“L’esercito e le forze di sicurezza russe hanno di fatto impedito lo scoppio di una guerra civile”, ha detto ancora il presidente russo alla piazza. Il Cremlino ritiene che la posizione di Putin non sia stata “scossa” dagli eventi, ha precisato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalle agenzie russe.
La Russia “non ha dovuto rimuovere unità militari” dalle zone di combattimento in Ucraina per affrontare l’ammutinamento della Wagner, ha chiarito Putin parlando ai reparti dell’esercito e delle forze di sicurezza. La sicurezza interna, ha aggiunto, è stata garantita da unità del ministero della Difesa, della Guardia Nazionale e personale del ministero dell’Interno.
Il presidente russo ha detto di sperare che i responsabili della Wagner “non abbiano rubato nulla”, ma ha aggiunto che saranno fatti gli opportuni controlli. Putin ha aggiunto che nell’ultimo anno lo Stato ha finanziato la Wagner per un totale di 86 miliardi di rubli (circa un miliardo di euro). Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti.
Nella tarda serata di ieri Putin si era rivolto in tv alla nazione per dire che il pericolo è passato e che gli ammutinati ‘non sono riusciti a spaccare la Russia’: i tentativi ‘criminali’ di creare disordine sono falliti e che il Paese è stato ‘salvato dalla distruzione’ grazie alla fedeltà dei suoi militari e dei suoi servizi di sicurezza. Un discorso di appena cinque minuti per assumersi il merito di avere evitato ‘un bagno di sangue’. Senza mai citare Prigozhin, ma indicando ai militari della Wagner due sole strade: ‘Entrare nell’esercito russo e andare a Minsk’. Da parte sua, in un video di 11 minuti, Prigozhin ha spiegato, anche lui dopo 48 ore di silenzio, che la marcia verso Mosca non era per ‘rovesciare il governo’, ma per
‘protestare contro la distruzione della Wagner’ annunciata dalle autorità di Mosca.
Intanto la Guardia Nazionale russa, che dipende direttamente dal Cremlino e ha il compito di mantenere l’ordine pubblico e la sicurezza dei siti governativi, sarà equipaggiata con armi pesanti e carri armati. Lo ha annunciato il comandante, Viktor Zolotov, citato dall’agenzia Ria Novosti.
La Bielorussia non ha nulla da temere dall’arrivo dei miliziani Wagner, che anzi possono essere utili alle forze armate di Kiev per la loro esperienza. Lo ha detto il presidente Alexander Lukashenko incontrando il ministro della Difesa Viktor Khrenin. “Ci diranno cosa è importante adesso” in fatto di armi e strategia sul campo, ha affermato Lukashenko, citato dall’agenzia Ria Novosti.
Stefania Losito