
Una delle più note esponenti dell’antimafia palermitana, la preside della scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen, Daniela Lo Verde, insignita anche del titolo di cavaliere della Repubblica, è stata arrestata dai carabinieri nell’ambito di un’indagine coordinata dai pm della Procura Europea Gery Ferarra e Amelia Luise con le accuse di peculato e corruzione. Si sarebbe appropriata, con la complicità del vicepreside Daniele Agosta, anche lui arrestato, di cibo per la mensa dell’istituto scolastico, computer, tablet e Iphone destinati agli alunni e acquistati con i finanziamenti europei. Entrambi gli indagati sono ai domiciliari. Nell’indagine è coinvolta anche una terza persona, Alessandra Conigliaro, la dipendente del negozio di Palermo che alla preside avrebbe regalato tablet e cellulari in cambio della diretta ed esclusiva aggiudicazione della fornitura alla scuola.
I dirigenti scolastici, in forza del loro ruolo di pubblico ufficiale, “in maniera spregiudicata e per accaparrarsi i cospicui finanziamenti comunitari connessi”, avrebbero attestato falsamente le presenza degli alunni all’interno della scuola anche in orari extracurriculari. Questo per “giustificare l’esistenza di progetti Pon di fatto mai realizzati o realizzati solo in parte, nella considerazione che la mancata partecipazione degli studenti avrebbe inciso in maniera direttamente proporzionale sulla quota parte dei fondi destinati per ciascun Pon alla Dirigenza”. Gli approfondimenti investigativi avrebbero messo in luce una gestione illecita “anche per procedure di acquisto e fornitura di generi alimentari per il servizio di mensa della scuola”, e materiale informatico come tablet, Pc, e Iphone comprati con fondi europei e destinati agli alunni. Nell’ufficio di presidenza era così custodita unì ingente quantità di generi alimentari e di costosi dispositivi informatici destinati agli studenti, che sarebbero stati prelevati dalla preside e dal suo vice.
Michela Lopez