L’inchiesta coinvolge l’ex giudice barese De Benedictis e il caporale Serafino, traditi dalla passione per le armi
Secondo ritrovamento di armi nel corso delle indagini sui rapporti tra il giudice barese Giuseppe De Benedictis e il caporal maggiore dell’Esercito, Antonio Serafino. A Ruvo di Puglia, in un box risultato nella disponibilità di Serafino, sono state rinvenute una mitraglietta Mab calibro 9, 17 pistole, 1 fucile, 1 carabina, una sciabola e una baionetta. Molte delle armi sono prive di matricola. Il sequestro è stato eseguito dalla Squadra Mobile di Bari il 22 giugno, ma se ne è avuta notizia solo nelle scorse ore. Dagli accertamenti balistici si capirà se le armi siano state utilizzate in attività delittuose. A De Benedictis e Serafino il 29 aprile erano state notificate due ordinanze di custodia cautelare, in seguito al sequestro di un vero e proprio arsenale, scoperto in una masseria di Andria. Nell’inchiesta è coinvolto anche il proprietario dell’immobile, Antonio Tannoia. L’ex giudice barese era stato arrestato nei giorni precedenti, il 24 aprile, perché accusato di aver incassato tangenti per scarcerare tre pregiudicati, baresi e foggiani.
Michele Paldera