La polizia postale indaga sull’attacco hacker, rivendicato da un gruppo chiamato Everest, ai danni della Siae. Sottratti 70 gigabyte di dati, pari a 28mila documenti. Gli autori dell’attacco hanno chiesto un riscatto di tre milioni di euro in bitcoin per non pubblicare i dati sensibili sottratti, ossia carte d’identità, patenti, tessere sanitarie e indirizzi. I dati, a quanto si è appreso, sarebbero già stati messi in vendita sul dark web.
“La Siae”, sottolinea il direttore generale, Gaetano Blandini, “non darà seguito alla richiesta di riscatto. Abbiamo già provveduto a fare la denuncia alla polizia postale e al garante della privacy”. Alcune settimane fa, a quanto si apprende, la stessa società era stata vittima di piccoli attacchi ed era scattata l’allerta dei sistemi di sicurezza. Sul caso indaga la polizia postale attraverso il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche.
Vincenzo Murgolo