
C’è un indagato per la vicenda degli audio e delle chat rubate a Raoul Bova, per la quale la procura di Roma ha aperto un fascicolo per tentata estorsione ai danni dell’attore: si tratta di Federico Monzino, 29enne imprenditore milanese amico di Martina Ceretti, la modella e influencer destinataria dei messaggi di Bova nell’ambito di conversazioni private. L’ipotesi è che l’uomo, considerato una sorta di pr noto negli ambienti vip milanesi, ne sia entrato in possesso e abbia poi inviato sms anonimi all’attore sottendendo una richiesta ‘nemmeno troppo velata’ di denaro. Prima della denuncia dell’attore, più di un messaggio era giunto al suo cellulare da un numero di telefono che lui non conosceva: sono messaggi in cui si fa riferimento a quegli audio con richieste diventate gradualmente “nemmeno troppo velate”. Il mittente avvisa l’attore che alcune sue conversazioni intime, che sarebbero state indirizzate alla modella e influencer Martina Ceretti, potrebbero essere diffuse, danneggiandolo. Nessuna richiesta esplicita di denaro – riferisce il quotidiano la Repubblica – ma il senso è chiaro. Bova non risponde. Bova aveva sporto denuncia dopo che il 21 luglio le chat erano state divulgate da Fabrizio Corona. Gli inquirenti stanno tentando di capire quale sia la posizione della giovane influencer, per confutare qualsiasi dubbio e poter confermare la sua buona fede su quanto è accaduto.
Il caso è scoppiato il 21 luglio, quando le chat audio sono state divulgate da Fabrizio Corona, nel suo podcast Falsissimo. Subito dopo la procura ha aperto un’inchiesta. Corona, già condannato in passato per estorsioni, non è indagato ma i pm valutano anche l’ipotesi della ricettazione. Sequestrato il cellulare di Ceretti per scandagliare il traffico telefonico.
Ma il danno, per Bova, è d’immagine e di sostanza per una relazione, dicono nell’ambiente gossip, già giunta al capolinea. Sia quella con la compagna Rocio Munoz Morales, che con la modella. Nei giorni scorsi il legale dell’attore, David Leggi, aveva precisato: “Raoul e Rocìo, che non hanno mai contratto matrimonio, sono separati di fatto da molto tempo e si alternano nell’accudimento e nella cura delle due figlie. Siamo in attesa di indicazioni della signora Morales per poter formalizzare, anche in tribunale, una realtà già nota e indiscutibile; in ordine al materiale illecito diffuso sul web su presunte affermazioni e frequentazioni del mio assistito, sono in corso accertamenti da parte della magistratura penale, che indaga sui diversi reati ipotizzabili a carico delle varie persone coinvolte. Il credere a coloro che, senza avere la certezza del vero e per meri fini di lucro, non esitano a travolgere l’esistenza altrui, dimentica il rispetto dovuto ai 4 figli, totalmente trascurati da chiunque abbia la responsabilità di aver voluto spargere questo fango mediatico”.
Arriva, quasi immediata, la replica del legale dell’attrice, Antonio Conte: “La signora Rocío Morales Muñoz, che mi ha
conferito mandato di tutelarla in ogni sede, nega decisamente quanto affermato dal signor Bova, tramite il proprio legale. È assolutamente falso che vi sia una separazione di fatto, risalente addirittura a molto tempo prima, così come è falso che vi sia un qualsiasi accordo. La mia cliente ha appreso, come tutti, dai media quanto accaduto nelle ultime ore riguardo alla nota vicenda che ha visto protagonista il signor Bova. La signora Rocío Morales Muñoz è rimasta senza parole e ha una sola volontà: proteggere le proprie bambine da questo tanto improvviso quanto doloroso clamore”. Bova e Munoz Morales sono genitori di Luna, 10 anni, e Alma, 7 anni.
Stefania Losito
(credits: selfie dalla pagina Facebook di Raoul Bova)