Il coro con l’inno di Mameli, i tricolori sventolati dalle opposizioni e la bandiera della Serenissima accompagnano il primo sì all’Autonomia differenziata nell’Aula del Senato: 110 sì, 64 no e 3 astenuti: opposizioni contro, maggioranza a
favore e Azione astenuta con Mariastella Gelmini che vota a favore in dissenso dal gruppo. La marcia del ddl Calderoli, si sposta a Montecitorio per un via libera definitivo prima delle elezioni europee, come spera anche il governatore veneto Luca Zaia, che aggiunge: “Non è una legge contro il Sud, farà bene a tutti”. Proprio il suo partito, la Lega, vorrebbe giocare la carta in campagna elettorale.
A inizio seduta nei banchi del governo solo i ministri della Lega Roberto Calderoli e Matteo Salvini. Assente Ignazio La Russa sullo scranno della presidenza occupato dal leghista Gian Marco Centinaio.
Quando i dem a sorpresa tirano furi i fogli con stampata la bandiera dell’Italia nel corso delle dichiarazioni di voto.
al grido di “Viva l’Italia antifascista” e su qualche cartello anche la scritta “Viva Verdi”, il commento di FdI non si fa
aspettare, Andrea De Priamo, prendendo la parola ironizza “Dalla bandiera rossa al tricolore è già un bel passo avanti”. Poi il canto patriottico per eccellenza: Fratelli d’Italia di Mameli. E’ andata così, i senatori Pd e M5s hanno intonato le
prime note, seguiti dal resto delle opposizioni, il centrodestra allora non ha perso l’occasione per accodarsi. Tutti in piedi a cantare. Così mentre un coro possente andava in diretta tv, la senatrice della Lega Mara Bizzotto, tira fuori la bandiera della Liga Veneta mentre i colleghi di partito attorno a lei scattavano selfie. E’ il caos in Aula, Centinaio richiama all’ordine, ottiene un po’ di silenzio e comunica il risultato della votazione.
Le opposizioni gridano allo “Spacca Italia”, esulta la Lega e per Calderoli è un “Passo avanti verso un risultato storico” mentre parla di “Un gran risultato” il ministro Salvini.
Stefania Losito
(foto in copertina dalla pagina Facebook di Roberto Calderoli)