Dalla radio, da conduttore di Radionorba, alla postazione interna alla Basilicata di San Nicola a Bari per raccontare, in tv su Telenorba, la prima celebrazione dei festeggiamenti del santo patrono del capoluogo della Puglia. Una celebrazione priva dei fedeli di uno dei santi più venerati al mondo anche da diverse religioni a causa delle misure di sicurezza contro il coronavirus.
Mauro Dal Sogno che sensazione hai provato a misurare la tua voce in una chiesa vuota?
“In una Basilica vuota la prima cosa che noti è l’acustica, qualsiasi sibilo è amplificato, quindi senti il dovere di gestire il volume della voce in modo da non essere irrispettoso nei confronti di un luogo così importante e poi avverti una certa intimità tra te che sei uno dei pochi privilegiati all’interno della Basilica e tutta la schiera di sacerdoti impegnati nella celebrazione”.
Cosa hai provato nell’essere la voce e gli occhi dei fedeli?
“Certo che ho sentito tutta la responsabilità di chi è il tramite tra una celebrazione , la prima di quelle dedicate a San Nicola, e i fedeli, che sono tanti e di diverse Chiese e nazionalità, e allora mi sono sentito uno strumento consapevole dell’eccezionalità storica di un momento che resterà nella memoria, siamo passati dalle immagini della folla del Lungomare e del mare pieno di fedeli al deserto, e la mia voce, abituata a ben altre atmosfere, ha raccontato questo momento, ho ancora la pelle d’oca”.
Qual è stato il momento più emozionante?
“Il momento più emozionante è stato quello quando i sacerdoti si sono recati dinanzi alla statua del Santo e lì hanno recitato una preghiera e poi un canto, un momento di una intensità tale che davvero era difficile non commuoversi”