Ci sono due indagati nell’inchiesta sul bambino trovato morto il 2 gennaio nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista di Poggiofranco. Si tratta del parroco, Don Antonio Ruccia, al cui telefonino è collegata la culla, e del tecnico che ha effettuato la manutenzione dopo i ripetuti blackout di dicembre. L’ipotesi di reato per cui si procede è omicidio colposo. Si tratta di un atto dovuto per consentire agli indagati di nominare periti di parte per l’autopsia.
Resta comunque ancora in piedi anche l’altra ipotesi, in questo caso a carico di ignoti, di abbandono di minore aggravata dalla morte.
Nei giorni scorsi, i due indagati sono stati ascoltati in Procura. Sul contenuto, vige il massimo riserbo. Ma Don Antonio Ruccia, subito dopo il ritrovamento, affermò che sul suo telefonino non era arrivata alcuna chiamata, come accaduto in passato. Contrariamente a quanto scritto sul sito della chiesa, la culla non è collegata al Policlinico di Bari. Lo ha precisato il direttore generale della struttura ospedaliera Antonio Sanguedolce. Intanto, il titolare dell’impresa di pompe funebri che ha trovato il corpo, ha dichiarato che si farà carico dei funerali.
Michele Paldera