“Questa è una festa contro la paura, non cambieremo le nostre abitudini. Il nemico è la paura e noi non abbiam paura”. Così parlò Vasco Rossi durante il soundcheck del concerto che domani sera terrà al Modena Park. I 10mila spettatori presenti alle prove generali hanno accolto con un grande applauso quello che ha detto il Blasco. In realtà più che un soundcheck è stato un vero e proprio concerto, cominciato alle 21 e finito a mezzanotte, un omaggio sia a chi da giorni attende in tenda il grande evento sia ai residenti che stanno sopportando molti disagi.
Per festeggiare i 40anni di carriera, Vasco non ha badato a spese e il suo è diventato un concetto da record. Il palco monumentale è alto come un palazzo di otto piani e largo 130metri, 1500metri quadri di schermi in movimento. L’impianto audio fa invidia a chiunque altro abbia provato ad organizzare prima di ora un concertone: a tenerlo sollevato ci pensano due gru da 400 tonnellate ciascuna, 29 torri di ritardo di due tonnellate l’una con l’obiettivo ci consentire lo stesso ascolto uguale in ogni parte del parco, a 10 metri come a 300.
A riprendere l’evento ci sono 26 telecamere e una cinepresa del 1977 che simboleggia i 40 anni di carriera del Komandante: 2100 punti luce, 140 laser, 2 km di transenne per circoscrivere il fronte del placo, 5000metri quadri di tende per la ristorazione e, ovviamente, il merchandising, mille tra bagni chimici e perdoni docce. Attesi 900 pullman.
E intanto chiunque stia partendo in queste ore per Modena ha cominciato la festa postando momenti del viaggio, dell’attesa, la foto appena arrivati sul posto del concerto. Si mobilita la stampa con sondaggi on line ovunque per chiedere al pubblico “qual è la tua canzone preferita di Vasco?” o “Cosa è Vasco per te?”. Insomma, l’anniversario celebrato proprio in quel “Modena park” che abbiamo cantato tutti intonando “Colpa d’Alfredo” non è solo di Vasco, ma anche il nostro con la sua musica e le sue canzoni.
Angela Tangorra