La Federazione brasiliana contro le autorità sanitarie per la sospensione
Una rapida istruttoria, poi il verdetto. La FIFA ha ricevuto i primi rapporti sulla sospensione di Brasile Argentina, valida per le qualificazioni ai mondiali del 2022. Una delle gare più seguite e belle al mondo, interrotta dall’irruzione in campo delle autorità verdeoro per la mancata applicazione del protocollo anticovid. Entro 72 ore la pronuncia della massina organizzazione calcistica.
Brasile Argentina era iniziata da pochi minuti quando gli uomini in divisa hanno rubato la scena. E’ iniziata così la caccia ai quattro calciatori dell’Albiceleste, rei di non aver rispettato il rigido protocollo. Giovani Lo Celso, Emiliano Martinez, Cristian Romero ed Emiliano Buendia militano in Premier League. La legge brasiliana prevede obbligo di quarantena per chi proviene dall’Inghilterra. Restrizioni saltate dai quattro indiziati. Motivo per cui ai quattro è stato intimato di lasciare lo stadio. Attimi di smarrimento e confronti, sin quando il direttore di gara non ha optato per la sospensione del match.
La “CBF, Confederazione calcistica brasiliana, pur ribadendo il massimo rispetto per le regole, ha espresso stupore e disappunto per il tempismo. E in un comunicato ha sottolineato di essere “assolutamente sorpresa dall’azione svolta dell’Agenzia nazionale di vigilanza sanitaria, a gara già iniziata, poiché Anvisa avrebbe potuto esercitare la sua attività in maniera molto più adeguata nei vari momenti e giorni prima della partita“. Ora la palla passa ai burocrati del calcio, chiamati ad esprimersi entro 72 ore. Se l’Argentina spera nel 3 – 0 a tavolino, il Brasile chiede la ripetizione del match. Ipotesi improbabile in un calendario fitto come non mai.
Michele Paldera