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Budapest, la replica di Meloni a sindacati e opposizioni: “Questo governo difende i lavoratori meglio della sinistra al caviale”

Nonostante l’influenza, la premier Giorgia Meloni è a Budapest per la riunione informale del Consiglio europeo. Lei stessa aveva spiegato in un messaggio a un deputato di Fdi, Marco Osnato, in diretta in un programma radiofonico, che non gode di “diritti sindacali”. Da qui la polemica con il segretario Cgil Landini secondo cui si tratta di una risposta da bulli, mentre la segretaria del Pd Schlein aveva parlato di “vittimismo e delegittimazione dei sindacati”. “Mi dispiace che anche su questo si riesca a fare una polemica su una cosa completamente inutile – ha replicato da Budapest in conferenza stampa Meloni, a margine del vertice informale dei 27 – non so cosa si intenda per svilire i diritti sindacali che questo governo difende molto meglio della sinistra al caviale”. Queste affermazioni hanno reso ancora più alta la tensione di opposizioni e sindacati, che hanno ulteriormente replicato. “Non penso che la chiederà a noi, però noi non facciamo distinzioni, se ci chiede la tessera del sindacato valuteremo”. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, scherzando amaro. Il leader dei Verdi, Bonelli, chiarisce: “Io non ho mai mangiato caviale in vita mia.
Temo che la premier, invece, sia stata folgorata dai salotti internazionali più esclusivi, che vanno ben oltre champagne e
caviale: lei difende i super miliardari, basta leggere la manovra economica contro i poveri e i giovani”. Duro l’affondo della segretaria dei dem: “Io di caviale non ne ho mai mangiato, ma nemmeno posso sopportare che i lavoratori vengano purgati con olio di ricino; quindi continueremo a stare al loro fianco. Meloni si occupi, invece, del salario minimo che ha negato a 3 milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici che non ce la fanno più e non arrivano a fine mese anche se lavorano”.

A proposito del dibattito sulla competitività in Ue, poi Meloni, a margine del vertice, ha chiarito: “Noi sappiamo cosa dobbiamo fare, ora il punto è se vogliamo dare agli stati membri le risorse necessarie, questo è il vero dibattito”. “Partendo, come sapete, dalla proposta del piano presentato da Mario Draghi, un altro italiano che è stato incaricato di individuare le priorità per i prossimi anni dell’Ue, ci sono molte sfide – prosegue la premier – io sono assolutamente convinta che l’Europa e quindi anche l’Italia debbano riuscire a garantire una maggiore indipendenza a loro stessi, anche investendo di più nella difesa. Chiaramente servono gli strumenti per poterlo fare”.

Meloni torna anche sulla vittoria di Trump: “L’Europa prenda le misure di se stessa. Se volessimo dirlo con una battuta
che ricorda appunto i presidenti americani, non chiederti cosa gli Stati Uniti possano fare per te, chiediti cosa l’Europa
debba fare per se stessa, che è il dibattito di questa mattina”. Elon Musk? “Valore aggiunto e possibile interlocutore”, dice. Quanto ai maggiori costi per la difesa e alle richieste della Nato, la premier dice sì ad una Europa della difesa, ‘ma i costi non ricadano sui cittadini’, aggiunge. “Gli ucraini hanno avuto un coraggio straordinario, l’Occidente ha sostenuto l’Ucraina e penso che questo sia l’elemento che fa la differenza. Dopodiché ovviamente vedremo come evolve lo scenario nelle prossime settimane ma io ribadisco che finché c’è una guerra l’Italia sarà al fianco dell’Ucraina”.

Poi, sull’immigrazione, Meloni ha incalzato: tra i leader europei “c’era un po’ di preoccupazione sul tema” dei Paesi sicuri “che secondo alcuni i governi non sono nella condizione di poter definire cosa sia un Paese sicuro e che leggendo alcune sentenze si rischia di trovarsi di fronte a una realtà nella quale non esistono Paesi sicuri. Che come io ho detto tante volte e come tutti capiscono di fatto compromette ogni possibilità di governare l’immigrazione e di fermare l’immigrazione illegale di massa e quindi sì, questa è una parte del dibattito sul quale trovo molta solidarietà “.

Stefania Losito

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