
La decisione è arrivata al termine di un vertice con la dirigenza
Simone Inzaghi e l’Inter si salutano dopo quattro stagioni. A tre giorni dalla finale di Champions League, persa a Monaco di Baviera contro il Paris Saint-Germain per 5-0, il tecnico è pronto all’addio al club dopo una riunione con la dirigenza e ad accettare la ricca offerta presentata dall’Al-Hilal, formazione del campionato arabo che disputerà negli Stati Uniti il Mondiale per Club, stessa competizione che vedrà impegnata l’Inter.
Arrivato nel 2021 per sostituire Antonio Conte, in quattro stagioni Inzaghi ha conquistato uno scudetto, due Coppe Italia, tre Supercoppe Italiane e portato per due volte l’Inter in finale di Champions League, perdendo nel 2023 contro il Manchester City e tre giorni fa contro il Paris Saint-Germain. Tra i nomi in lizza per la successione sulla panchina dell’Inter ci sono Cesc Fabregas, reduce da due stagioni alla guida del Como, e Roberto De Zerbi, attuale allenatore del Marsiglia.
“Sei trofei: uno Scudetto, due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane, sono il palmares maturato in quattro stagioni, che hanno riportato il club ai vertici del calcio italiano ed europeo”, si legge nel comunicato pubblicato dall’Inter. “Inzaghi”, si legge ancora, “è uno degli allenatori con il maggior numero di partite nella storia del Club nerazzurro, dopo Herrera, Mancini, Trapattoni e Mourinho. Esattamente come gli altri membri esclusivi di questo novero, Inzaghi ha contribuito
significativamente alla crescita del palmares interista e passerà per sempre alla storia come il coach che ci ha portato alla conquista della Seconda Stella”, conclude l’Inter.
Lo stesso Inzaghi ha pubblicato un messaggio di saluto al club e ai tifosi. “Cara famiglia nerazzurra”, si legge, “è venuto
per me il momento di salutare questo club dopo un percorso di quattro anni, durante i quali ho dato tutto. Ogni giorno ho dedicato all’Inter il mio primo e ultimo pensiero della giornata. Sono stato ricambiato con professionalità e passione da calciatori, dirigenti e da ogni singolo dipendente del club”.
Vincenzo Murgolo