Le temperature elevate di questi giorni e il surriscaldamento dell’acqua distruggono le cozze di Taranto prima che possano essere raccolte per la vendita. A lanciare l’allarme sono, in una nota, i sindacati, Legacoop, Confcooperative e altre associazioni. “Sulle facce dei mitilicoltori ‘legali’”, si legge, “ci sono delusione, rabbia e sconforto”. A causare la moria, scrivono sindacati e associazioni, sono le “alte temperature” e “l’eccessiva presenza di prodotto nel secondo seno del Mar Piccolo, determinato dall’obbligo di trasferimento del prodotto imposto dall’ordinanza regionale del 2012”. Alcune cooperative, si legge ancora, potrebbero perdere, a causa della moria, il 70/80% della produzione e il rischio ulteriore è che i mitilicoltori ‘abusivi’ abbiano già venduto tutto il prodotto coltivato illegalmente nel primo seno del Mar Piccolo “potendo venderlo a prezzo inferiore non dovendo sostenere oneri fiscali né i pesanti oneri concessori”. Per il 30 luglio è stata indetta una riunione del tavolo della mitilicoltura nel capoluogo ionico.
Vincenzo Murgolo