Negli ultimi quattro anni sono 8 milioni i cittadini italiani esposti a temperature superiori a 40 gradi, numero raddoppiato rispetto al 2019, cioè da quando Istat ha cominciato il monitoraggio nei capoluoghi di regione e delle province autonome di Trento e Bolzano. Più di 1,3 milioni sono anziani e bambini, categorie considerate fragili. È quanto emerge dal report “L’estate che scotta”, in cui Greenpeace Italia e Istat hanno preso in considerazione il calore “al tatto” della superficie della Terra. Bari è tra i capoluoghi più roventi.
“Si tratta di temperature rilevate da satelliti che fotografano la superficie terrestre dall’alto, quindi si riferiscono a tutte le superfici visibili dall’alto: tetti, abitazioni, strade, campi, chiome degli alberi. Una rilevazione che sottostima il fenomeno, dato che parliamo di rilevazioni effettuate tra le 9 e le 11 di mattina, quindi non si tratta della temperatura massima giornaliera”, spiega Alessandro Cimbelli, ricercatore dell’Istat.
E in un recente studio che ha coinvolto scienziati da tutta Europa ha dimostrato che le ondate di calore in Europa sono in aumento rispetto al decennio 2000-2009, è risultato che le persone esposte sono aumentate del 57%, con impatti pronunciati nelle città a causa dell’effetto “isola di calore”.
Secondo gli ultimi dati disponibili per il 2024, relativi al mese di giugno, in quasi tutti i capoluoghi le temperature superficiali sono state superiori a 35°C, superiori a 39°C in 12 città su 21 analizzate. Tra queste, Bari, Napoli, Roma, Catanzaro, Ancona, Palermo e Campobasso, dove il termometro delle temperature superficiali ha superato i 40°C. Al Nord, Milano non è da meno con una media delle temperature superficiali massime di 39,9°C.
Più di nove cittadini su dieci sono stati interessati al fenomeno, con picchi di percentuali oltre il 98% a Bari, Firenze, Cagliari, Napoli e Palermo. Una delle novità che emerge dell’analisi è che, come spiegano i ricercatori di Istat, anche in alcuni capoluoghi del Nord si riscontrano degli importanti valori di popolazione esposta a temperature al suolo uguali e superiori a 40°C. Prova ne sono Aosta (96,7% di popolazione coinvolta), Torino (95,6%) e Milano (91,3%). In soli tre capoluoghi la percentuale di popolazione coinvolta dal fenomeno scende sotto il 60% (Trieste 51,3%, Genova 47%, Bolzano 2,1%).