«Più che il terrore poté il dolore», dice Carlo Verdone in una intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica. Il popolare attore e regista romano racconta così di aver vinto il terrore del bisturi per un intervento ad entrambe le anche. Verdone ha informato il suo pubblico di ciò che aveva vissuto con un esilarante video su Facebook.
«Da oltre sette anni — racconta Verdone, noto ipocondriaco, “convivevo con dolori atroci, combattuti con massicce dosi di antidolorifici, che naturalmente non risolvono il problema, limitandosi a nasconderlo, a mascherarlo. Prendere queste medicine è come raccontare una bugia a se stessi e, quando ho capito che ero condannato ad una vita di sofferenza, con coraggio, ma soprattutto per disperazione, ho deciso di seguire i consigli dei miei ortopedici. E di affrontare l’operazione. Cominciavo ad avere seri problemi perfino a camminare dentro casa. Ho temuto di non avere più un futuro nella vita e nel lavoro. Nel mio ultimo film, Si vive una volta sola, che deve ancora uscire in sala, mi è scappata una battuta autobiografica. A un certo punto il mio personaggio si rivolge ai colleghi dicendo: “C’ho un’anca che m’è partita”. Nel mio caso, erano partite tutte e due».
Verdone ha sempre avuto un interesse per la medicina, è stato premiato dall’ordine dei farmacisti di Roma per le sue alte competenze in medicina. Prima dell’intervento si è informato sulle modalità di svolgimento.
Ha raccontato: «Non potevo non farlo, anche se in certi casi è meglio non sapere nulla. Si tratta di un’operazione per certi aspetti cruenta, anche se il paziente è sedato e non si accorge di nulla. Il fatto è che interventi di questo tipo sono paragonabili al lavoro dei carrozzieri sulle automobili. Gli strumenti che usano gli ortopedici sono sega e martello: per questo i colleghi di altre specializzazioni, ovviamente scherzando, si divertono a definirli macellai. Con il video (su Facebook, ndr) volevo condividere una grande gioia. Ero seduto sul divano di casa e mi era venuta voglia di suonare la chitarra: così, dimenticando le stampelle che avevo accanto, mi sono alzato, ho attraversato il salotto e, solo allora, mi sono accorto che stavo camminando e non provavo alcun dolore. Dopo anni di sofferenza, mi è sembrato davvero un miracolo e, a quel punto, ho pensato di postare l’esperienza in un video».
Chissà se questa esperienza diventerà una commedia per il cinema: «Sarebbe una sfida complicata. Penso si potrebbe scrivere la storia di un uomo, che, come accade spesso nella realtà, si sottopone a esercizi sportivi esagerati per il suo fisico, finendo per rovinarsi le anche. O raccontare come lo stesso personaggio, dopo la buona riuscita dell’operazione, infischiandosene delle prescrizioni mediche, decide di mostrare agli altri quanto brevi siano i suoi tempi di recupero. E comincia così a postare video sempre più scatenati, col risultato di rovinarsi definitivamente».
Angela Tangorra