Rimane alta la tensione dopo le dichiarazioni rilasciate ieri in Aula a Montecitorio dal deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, sul caso Cospito. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, ha assicurato che le informazioni date a Donzelli “non erano secretate” e si riferivano a “una relazione del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine dopo un esposto presentato dal co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Italiana, Angelo Bonelli. Il reato ipotizzato è rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio. Unanime la richiesta di dimissioni, da parte dell’opposizione, per Delmastro e Donzelli, a loro volta blindati dalle forze di maggioranza. “Non arretriamo davanti a intimidazioni e minacce”, ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Cospito, esponente anarchico, è in sciopero della fame dopo che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha confermato il 41-bis, il cosiddetto carcere duro per terroristi e mafiosi. Ieri, durante l’esame del progetto di legge per istituire la Commissione Antimafia, Donzelli, che è anche vicepresidente del Comitato parlamentare per la sicurezza che controlla il lavoro dei servizi segreti (Copasir), ha definito Cospito “un influencer” usato dalla mafia per convincere il governo a revocare il 41-bis. Poi ha riferito di alcune conversazioni avute dallo stesso Cospito con esponenti di spicco del crimine organizzato come Francesco Presta, componente della ‘ndrangheta, e Francesco Di Maio, del clan dei Casalesi. Poi Donzelli ha anche raccontato della visita in carcere ricevuta da Cospito lo scorso 12 gennaio da parte dei parlamentari del Partito Democratico, Debora Serracchiani, Walter Verini, Silvio Lai e Andrea Orlando. “Voglio sapere se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia!”, ha affermato Donzelli in chiusura del suo intervento. “Non ho divulgato intercettazioni”, si è poi giustificato in un’intervista lo stesso deputato, smentendo che il documento si arrivato dal Copasir e che sia segreto.
Vincenzo Murgolo