E’ definitiva la condanna per Amanda Knox accusata di calunnia ai danni di Patrick Lumumba nell’ambito della vicenda legata all’omicidio di Meredith Kercher avvenuto a Perugia nel novembre del 2007. Lo hanno deciso i giudici della prima Sezione di Cassazione che hanno fatto passare in giudicato la pena, già scontata, a tre anni di carcere per la cittadina americana.
“Sono molto soddisfatto perché Amanda ha sbagliato e questa condanna la deve accompagnare per tutta la vita. Me lo sentivo e saluto con grande onore la giustizia italiana”, ha commentato a caldo Patrick Lumumba dopo la sentenza.
La 37enne americana era finita a processo per avere incolpato Lumumba (estraneo al delitto) dell’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia il primo novembre 2007. Lumumba, innocente, rimase in carcere per due settimane. La condanna nei confronti di Knox era stata emessa, lo scorso giugno, dalla Corte d’appello di Firenze. Il caso era arrivato all’attenzione dei giudici toscani dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva ritenuto violato il suo diritto di difesa negli interrogatori in cui accusò Lumumba.
LO SFOGO DI AMANDA KNOX SUI SOCIAL ALLA VIGILIA DELLA SENTENZA – “Ho fatto come Tony Soprano e sono svenuta”: a scriverlo su X è stata proprio Amanda Knox, alla vigilia del verdetto. In un altro passaggio rivendica: “Non sono una bugiarda. Non sono una calunniatrice. Non ero presente a casa quando Meredith è stata assassinata”.
“Non stavo guardando le anatre – scrive Knox riferendosi allo svenimento – stavo solo fissando il verdetto che mi arriverà dalla Corte suprema d’Italia. Non diventa più facile, non importa quante volte ci sono passata”. “Ho combattuto contro questa accusa di diffamazione – scrive ancora Knox – sin dalla mia prima condanna nel 2009. Quando sono stata assolta dall’accusa di omicidio nel 2015, questa accusa è stata confermata, quindi ho fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2019, che si è pronunciata a mio favore. L’Italia ha ribaltato questa condanna e mi ha rimandato indietro per un nuovo processo l’anno scorso. Mi hanno dichiarato di nuovo colpevole e ora questo è il mio ultimo tentativo di riabilitare il mio nome una volta per tutte”.
“Ciò che mi fa davvero in… – scrive ancora – è che questa accusa minore è stata quella su cui si è basato l’intero processo per omicidio. Amanda è una bugiarda. Si è comportata come una persona colpevole, quindi deve essere colpevole di omicidio. Il mio interrogatorio, che i tribunali italiani hanno ritenuto illegale, ha fatto deragliare tutto. Patrick è stato trattenuto per due settimane e ha perso la sua attività. Raffaele e io siamo stati ingiustamente condannati e mandati in prigione (poi definitivamente assolti, ndr). Il vero assassino, Rudy Guede, se l’è cavata con una condanna leggera. La famiglia Kercher è stata privata di certezze e di una conclusione”.
“Ancora oggi, la condanna continua a condizionarmi…” sostiene ancora Knox. “Di recente ho dovuto annullare un viaggio in Australia perché non potevo ottenere un visto. Perché? A causa del mio background ‘criminale'” rivela.
Stefania Losito