
E’ l’offerta presentata dagli azeri di Baku Steel la più convincente per l’acquisizione dell’ex Ilva di Taranto. I commissari hanno chiesto formalmente al Governo di procedere con la trattativa. Nei prossimi giorni dovrà esserci un passaggio formale al Comitato di Sorveglianza e al ministero del Made in Italy prima di procedere verso la conclusione. Le indiscrezioni sono state confermate dal ministro Adolfo Urso. Il piano prevede anche la partecipazione dello Stato, tramite Invitalia, in quota al 10%, e, scenario ancora in forse, l’ingresso in società degli indiani di Jindal. Gli occupati dovrebbero essere 7mila; in funzione ci saranno un altoforno e due forni elettrici. In futuro, è prevista l’attivazione di un terzo forno elettrico e lo spegnimento dell’altoforno, per una produzione massima di 6milioni di tonnellate di acciaio all’anno. Numeri che saranno oggetto di un confronto con il ministero della Sanità e con i sindacati, che hanno già fatto sentire la loro voce. Per la Uilm urge un incontro prima della trattativa con Baku Steel perché il piano distrugge la produzione. La Fiom ha chiesto al governo di informare i sindacati prima della stretta finale. Per la Fim è importante che vengano mantenute le promesse.
Michele Paldera