E’ morto Bud Spencer, il gigante buono del cinema che ha fatto ridere intere generazioni con le sue epiche scazzottate in coppia con Terence Hill. “Lo chiamavano Trinità”, “Altrimenti ci arrabbiamo”, “Piedone lo sbirro…”, ma anche “Quattro mosche di velluto grigio” di Dario Argento, film di denuncia (Torino nera) di Carlo Lizzani, e il cinema d’autore con Ermanno Olmi. Carlo Pedersoli, 87 anni, in gioventù campione italiano di nuoto, approda al cinema per caso. Nonostante la popolarità però avverte di non essere mai stato considerato dalla critica un attore vero: “In Italia io e Terence Hill semplicemente non esistiamo – diceva – nonostante la grande popolarità che abbiamo anche oggi tra i bambini e i più giovani. Non ci hanno mai dato un premio, non ci invitano neppure ai festival”. Nel 2010 aveva partecipato alla fiction di Canale 5, “I delitti del cuoco”. In lui vive il genere degli “Spaghetti western”, ma è un artista poliedrico. Bud nasce a Napoli, poi si trasferisce a Roma, si iscrive alla facoltà di Chimica, ma abbandona gli studi perché la famiglia si trasferisce a Rio de Janeiro. Quando ritorna in Italia si fa notare per la sua grande abilità nel nuoto. Poi viene scritturato come comparsa in “Quo vadis?” e in “Annibale”. E’ Mario Monicelli ad assegnargli un ruolo importante nel film “Un eroe dei nostri tempi”. Come nuotatore è stato il primo italiano a scendere sotto il minuto nei 100 metri in stile libero, oltre ad essere stato più volte campione italiano di stile libero e in staffetta. Nel 1960 con i Giochi di Roma chiude con il nuoto e torna in America latina dove si cimenta con la musica. Nel 1960 ottiene un ruolo da protagonista in “Dio perdona io no” dove incontra Mario Girotti – Terence Hill. Ad annunciare la sua morte è stato il figlio, Giuseppe: “”Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola
è stata ‘grazie’”. Il premier Renzi gli ha dedicato un messaggio su Twitter: “Ciao Bud Spencer. Ti abbiamo voluto bene in tanti”. Anche il ministro per i beni culturali ha voluto ricordare l’attore: “Scompare – ha scritto il ministro -un grande interprete del nostro cinema che nel corso della sua lunga carriera ha saputo divertire intere generazioni e conquistare il pubblico con la sua grandissima professionalità”.
Maurizio Angelillo
Cinema – La morte di Bud Spencer. L’ultima parola: “Grazie”
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