Il regalo più bello per i suoi 80 anni sarebbe quello di incontrare papa Francesco, anzi vorrebbe proprio una nomina ufficiale, quella di “giullare ufficiale di Sua Santità”. Lino Banfi lo scrive in una lettera pubblicata su “Famiglia cristiana”. Ufficialmente il compleanno del comico pugliese è l’11 luglio, così risulta all’anagrafe, anche se all’epoca “era tradizione delle balie registrare il bambino un po’ dopo per regalargli qualche giorno di giovinezza in più”. E infatti, nel suo caso, i giorni in più sono due perché mamma Nunzia lo diede alla luce il 9 luglio del 1936 ad Andria. E a quanto pare quei due giorni si sentono: ”I ragazzi che lavorano con me – racconta con una punta di vanità e molto compiacimento – si ‘inghezzeno’, come dico io, perchè leggo le scene solo la mattina, prima di girare, e ricordo tutto. Lo faccio per mettermi alla prova. Perchè vorrei proprio saperlo:posso cominciare a definirmi anziano o ancora solo di una certa età?”. Pasquale Zagaria per il momento è per le nuove generazioni il “nonno” per eccellenza. Per le altre che si sono alternate negli ultimi 50 anni è il Commissario Lo Gatto oppure il commissario Auricchio oppure l’allenatore di calcio Oronzo Canà, mister della Longobarda, inventore dello schema “Bizona 5-5-5”, oppure “l’arrapeto” protagonista delle commedie sexy degli anni Settanta con l’inconfondibile accento che inutilmente in tanti hanno tentato di riascoltare in Puglia. Banfi può dirsi un uomo realizzato a 360 gradi: “Ho avuto fortuna. Ho faticato. E sono orgoglioso di aver aperto una strada a una ‘pugliesità’ che non esisteva. Il
film più divertente che ho girato è stato il commissario Lo Gatto. Un po’ perchè segnò una mia piccola svolta, un po’ perchè eravamo a Favignana e ogni giorno alle quattro del pomeriggio Dino Risi fermava il set e urlava ‘tutti al mare!’ In un attimo vedevi sparire più di 100 persone. Il partner con cui ho lavorato meglio è Renzo Montagnani. La maggior confidenza invece è nata con Edwige Fenech e Milena Vukotic, oggi ormai quasi una seconda moglie. Mi diverte molto anche la sfida Bari-Foggia che continuo a giocare con Renzo Arbore”. Banfi a 80 anni ha ancora una agenda pienissima: sta girando la decima edizione di “Un medico in famiglia”, ha prodotto ”Acqua di mare”, film di Ciro De Caro, che forse approderà alla Mostra del Cinema di Venezia “dopo una vita in cui non ho mai vinto nemmeno un peluche”, sorte comune a tutti i comici (vedi Checco Zalone). C’è in programma anche un libro, il cui titolo dice tutto: “Hottanta voglia di raccontarvi: la mia vita e altre stronzete”. Nel libro è raccontato un episodio inedito: ”Apro – anticipa Banfi – con una lettera tra me e Fellini. Ci incontrammo nell’89, durante un doppiaggio. Rimase affascinato dai racconti dei miei anni nell’avanspettacolo e mi esortò a scrivere un libro. Voleva disegnare la copertina. Così gli mandai un dattiloscritto. Lo lesse in 6-7 giorni e mi rispose per lettera. Mi scrisse: ‘Non manchera’ occasione di lavorare insieme. Io me lo auguro’. Purtroppo un anno dopo se ne e’ andato”.
Maurizio Angelillo