Cinque miliardi per tagliare le bollette per altri 3 mesi e per rendere più efficiente la sanità; rispunta uno scudo per alcuni reati fiscali; via libera al nuovo codice degli appalti; al bando la carne sintetica: queste le principali misure approvate ieri dal Cdm. Rinviato invece il ddl sulla concorrenza. “Sostenere cittadini e imprese è la priorità del Governo”, afferma la premier Meloni.
Il Consiglio dei ministri stanzia 5 miliardi per rinnovare gli sconti taglia-bollette ma non approva il disegno di legge sulla Concorrenza che andava avviato nel 2022 e rappresenta uno degli obiettivi del Pnrr per quest’anno. Ci sarebbero problemi di copertura, in questo caso, in particolare per il capitolo energia.
Dopo due ore il Consiglio dei ministri approva il nuovo codice degli appalti, un altro target del Pnrr, oggetto della successiva cabina di regia presieduta da Raffaele Fitto. E nel decreto bollette, che diventa di fatto un omnibus, infila un pacchetto sanità e anche una riscrittura del calendario delle sanatorie fiscali. Ma rispunta anche lo stop ad alcuni reati fiscali quando “le relative violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono versate integralmente dal
contribuente secondo le modalità previste”. Si introducono, come spiega il comunicato finale del Cdm, alcune “cause speciali di non punibilità” per gli omessi versamenti di Iva e ritenute e per l’indebita compensazione. Solo appunto se il dovuto è stato versato.
Il provvedimento più celebrato dall’esecutivo, però, è lo stop ai cibi sintetici, cui viene dedicata per intero la conferenza stampa post Cdm e che Giorgia Meloni scende a festeggiare insieme alla Coldiretti al flash mob andato in scena per tutto il pomeriggio accanto a Palazzo Chigi.
La premier si fa attendere a lungo dai ministri e anche Antonio Tajani è impegnato, prima del Cdm, sul dossier migranti – al centro dell’agenda dell’esecutivo – in particolare per cercare di sbloccare i finanziamenti alla Tunisia. La riunione peraltro è preceduta da qualche intoppo: il ministero del Made in Italy deve correre a smentire che con il nuovo ddl
concorrenza si intenda rivisitare il calendario dei saldi, una norma che i tecnici – sulla base delle indicazioni dell’Antitrust – avrebbero inserito nelle prime bozze senza avere ricevuto il placet politico e che aveva fatto scattare
l’allarme soprattutto tra i piccoli commercianti. Arrivano poi i dubbi sulle coperture e l’esame non va oltre la fase iniziale. Serviranno approfondimenti, dicono dall’esecutivo.
Mentre nel nuovo Codice appalti, che Salvini giudica una vera “rivoluzione”, il Governo avrebbe ignorato i consorzi artigiani, come denuncia la Cna, impedendo loro, di fatto, l’accesso alle gare. Ma il vicepremier non è in conferenza stampa a spiegare le novità, perché, fa sapere il Mit, resta a Palazzo Chigi impegnato nella cabina di regia sul Pnrr. Il codice porta l’impronta del nuovo governo, come evidenzia una nota del ministero illustrando una norma definita
“prima l’Italia”, che premia chi utilizza materiali italiani.
Nemmeno la premier va in conferenza stampa ma sui social rimarca che la “priorità” per il governo resta quella di
“sostenere concretamente cittadini e imprese”, come fa con i cinque miliardi bollette e sanità.
Ai cronisti si presenta Francesco Lollobrigida, accompagnato dal ministro della Salute Orazio Schillaci, per rivendicare lo stop ai cibi sintetici, anche per sventare il rischio “di ingiustizia sociale, in una società in cui i ricchi mangiano
bene ed i poveri no”. Entusiasti per lo scampato pericolo gli agricoltori che a sorpresa ricevono in serata la visita della
premier. Il disegno di legge vieta la produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici, un cavallo di battaglia di Fdi, citato spesso anche dalla premier in occasione della partecipazione agli eventi degli agricoltori. Il
principio base è quello di “precauzione” dice Schillaci, che non fa direttamente menzione invece del pacchetto sanità (approvato però in Cdm) che prevede più fondi per gli straordinari dei medici in Pronto soccorso, limiti ai camici bianchi a gettone e l’introduzione di una nuova aggravante per chi aggredisce medici e infermieri, per arginare i fenomeni di violenza in corsia.
Stefania Losito