Si sono susseguiti gli appelli per un’azione urgente contro la crisi climatica. Alla Cop26 di Glasgow, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è aperta ieri a Glasgow, i leader mondiali hanno esorato ad agire in fretta. “Manca un minuto a mezzanotte sull’orologio dell’Apocalisse”, ha dichiarato il premier britannico, padrone di casa, Boris Johnson. Anche la regina Elisabetta II, in un videomessaggio, ha voluto dire la sua: “Creare un futuro più sicuro e stabile per il pianeta, superare le politica del momento, il tempo delle parole lasci il passo al tempo dell’azione”. L’esortazione arriva anche dal presidente Usa, Joe Biden: “Agire è di un imperativo morale, ma è anche un imperativo economico”. E se nella sua conferenza alternativa l’attivista Greta Thunberg continua a chiedere di smetterla con il “bla, bla, bla, basta con qualsiasi cosa stiano facendo e dicendo là dentro”. Il cambiamento, dice la pasionaria dell’ambiente, “non verrà da là, i veri leader siamo noi”, il premier italiano Mario Draghi si ritrova a mediare: “Con la diplomazia dello scontro non si arriva da nessuna parte”, è il monito. Ma sull’obiettivo “zero carbonio”, il premier indiano Modi annuncia che si arriverà non prima del 2070, Xi Jinping, con Arabia Saudita e Russia parlano di 2060. Tutti gli altri fissano l’azzeramento delle emissioni di Co2 entro metà secolo.
Intanto i leader mondiali concluderanno oggi il loro summit con una dichiarazione in cui si impegnano a porre fine alla deforestazione entro il 2030 con un impegno da 19,2 miliardi di dollari. Lo rivela la stampa britannica anticipando, secondo quanto riferito da Downing Street, la dichiarazione di Boris Johnson in proposito. “Questi grandi ecosistemi brulicanti, queste cattedrali della natura, sono i polmoni del nostro pianeta”, le parole del premier britannico. Tra i firmatari della ‘Dichiarazione di Glasgow sulle foreste e la terra’ anche Jair Bolsonaro, Xi Jinping e Vladimir Putin.
Stefania Losito
(@credits: foto dalla pagina Facebook della Presidenza del Consiglio dei ministri)