Davvero il coronavirus “clinicamente non esiste più” come ha affermato Alberto Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale e Cardio-Toraco-Vascolare dell’ospedale San Raffaele di Milano? In attesa di riscontri scientifici le parole di Zangrillo stanno facendo discutere il mondo politico e quello scientifico. Per Luca Richeldi, direttore di Pneumologia al Policlinico Gemelli di Roma, componente del Comitato tecnico
scientifico che sta affiancando il governo nelle decisioni, “attualmente il nuovo coronavirus sta circolando di meno, vale a dire che la carica virale in circolazione tra la popolazione si è attenuata e questo è l’effetto sia del lockdown sia delle misure tuttora in essere come uso delle mascherine e distanziamento: ciò ha determinato
un minor numero di casi ed una minore gravità degli stessi”. Per il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano, “dal punto di vista clinico i casi attuali sono oggettivamente meno pesanti. Bisogna capire se il virus sia davvero mutato”. “Zangrillo – dice Pregliasco – ha ecceduto nei toni, tuttavia uno studio di Clementi del San Raffaele, su 200 casi, ha dimostrato che la carica virale ora è inferiore, anche nel nostro ospedale vediamo meno casi e meno pesanti”. E’ possibile che “ questa prima ondata abbia toccato in modo più massiccio le persone più fragili e con più comorbidita’”. Ma è meglio non abbassare la guardia: “Questo virus ci ha presi alla sprovvista. Quindi è giusto pensare al peggio. Il virus – ha concluso- ancora circola e ognuno di noi deve sentirsi potenzialmente contagioso”.
Il coronavirus si è attenuato? Il mondo scientifico si interroga
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