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Covid: Gimbe, in 7 giorni +32% casi. Terze dosi a 16 milioni di italiani entro l’anno. Sileri: “No lockdown per non vaccinati, forse in zona arancione”

Nella settimana dal 10 al 16 novembre si è registrato un netto incremento della circolazione virale con impatto ospedaliero al momento contenuto “grazie ai vaccini”. Lo spiega la Fondazione Gimbe, nel report dei sette giorni redatto dall’Osservatorio Covid. Rispetto alla settimana precedente, si rileva un aumento del 32,2% di nuovi casi (54.370 rispetto a 41.091), un aumento del 15,5% dei ricoveri di pazienti con Covid-19 che presentano sintomi (3.970 rispetto a 3.436) e un aumento del 14,3% delle terapie intensive (481 rispetto a 421).

In sette province si contano oltre 150 casi per centomila abitanti: Trieste, Bolzano, Gorizia, La Spezia, Forlì-Cesena, Padova e Vicenza. La media giornaliera in un mese è triplicata: da 2.456 il 15 ottobre a 7.767 il 16 novembre. In tutte le Regioni, tranne Calabria e Umbria, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi, che va dal 0,7% della Puglia al 180% della Valle D’Aosta.

Continua a crescere, intanto, la somministrazione delle terze dosi di vaccino: ieri si è registrato il record di iniezioni, oltre 152mila. In totale sono 3,4 milioni gli italiani raggiunti da ‘booster’ e dose aggiuntiva. Nell’ultima settimana sono soltanto 127mila i nuovi vaccinati, ma il Governo punta alle terze dosi: entro fine anno “ne dovrebbero essere somministrate 15,83 milioni, in media oltre 350 mila somministrazioni al giorno di qui al 31 dicembre”, si legge nel documento di monitoraggio. “Per ridurre il rischio di misure restrittive – scrivono ancora gli esperti – è necessario ridurre la validità del green pass a 6 mesi”, e introdurre l’obbligo vaccinale almeno per i lavoratori del pubblico. Mentre “un super green pass senza tamponi rischia solo di alimentare tensioni sociali”.

E sulle restrizioni, il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, annuncia che il lockdown per non vaccinati “non è
la strategia da attuare con i numeri odierni, può essere valutata in caso di passaggio in zona arancione”, conferma di quanto già anticipato dallo stesso Draghi. “C’è qualche area del Paese che rischia di finire in zona gialla, ma questa non prevede grosse restrizioni, quindi al momento non vi è motivo di fare restrizioni per i non vaccinati. Va tenuta sul tavolo, come tante altre opzioni, ma la situazione, è sotto controllo”.

Stefania Losito

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