Nell’ultima settimana l’Rt, indice di trasmissibilità, è sceso da 1,01 a 0,97, portandosi al di sotto della soglia critica (1) per la prima volta dal 16 luglio. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale condotto da Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute all’esame della Cabina di regia-
In calo, si legge, anche l’incidenza, passata da 77 a 74 casi ogni 100mila abitanti. Un valore comunque superiore alla soglia di 50 casi ogni 100mila abitanti, che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento, ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.
Intanto è salito da 10 a 17 il numero di regioni e province autonome classificate a rischio moderato. Si tratta di Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Veneto, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Puglia, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia e le province autonome di Trento e Bolzano. Rischio basso, invece, per Sardegna, Umbria, Toscana e Valle d’Aosta.
A preoccupare, però, sono soprattutto i numeri di alcune regioni. In Sicilia, entrata in zona gialla da lunedì, è occupato il 22,5% dei posti letto in area medica e il 13,9% di quelli in terapia intensiva, a fronte delle soglie critiche fissate dal ministero al 15% per l’area medica e al 10 per le terapie intensive. In calo l’incidenza per casi ogni 100mila abitanti, da 200,7 a 190,4. In Sardegna raggiunto il limite del 15% dei posti letto in area medica, mentre nelle terapie intensive è occupato il 13,2% dei posti e l’incidenza per 100mila abitanti è scesa da 148,5 casi a 117,4. La Calabria, infine, fa registrare l’occupazione del 16,8% dei posti in area medica e dell’8,9% nelle terapie intensive.
Vincenzo Murgolo