Lo studio del Cnr: “L’effetto-booster delle vaccinazioni avrà una forte spinta sul taglio dei ricoveri in Italia”
Impennata di casi Covid nella settimana di Natale: +80% di nuovi casi, una crescita del 20,4% di ricoverati e del 13% di persone in terapia intensiva. Aumentano anche i decessi: 1.024, con una media di 146 al giorno rispetto ai 126 dei 7
giorni prima (+16%). In 45 province si registrano oltre 500 casi per 100mila abitanti. Il numero dei tamponi passa da 3.750.804 dell’8-14 dicembre a 5.175.977 sia per i rapidi (+38,7%) che per i molecolari (+36,3%). Sono tutti i dati del monitoraggio settimanale dell’osservatorio Fondazione Gimbe.
L’effetto-booster delle vaccinazioni avrà una forte spinta sul taglio dei ricoveri in Italia. Se non si dovesse usare la terza dose, infatti, il rischio è che si arrivi tra fine febbraio e inizi marzo a superare la quota di 50.000 ospedalizzati ogni 24 ore, a fronte di poco meno di 25.000 nel caso si mantenga l’attuale ritmo giornaliero di terze dosi somministrate. E’ una proiezione del fisico Corrado Spinella, direttore del Dipartimento di scienze fisiche e tecnologie della materia del Consiglio nazionale delle ricerche, sulla base delle evoluzioni del calcolo differenziale sviluppato da lui e dal team del suo dipartimento, pubblicato su Scientific Reports, aggiornato tendendo conto dei dati sulla riduzione di efficacia vaccinale.
“Dopo poco meno di 5-6 mesi dalla seconda somministrazione, i vaccini riducono la loro efficacia più o meno del 50% – spiega Spinella – nel modello che abbiamo sviluppato in Cnr e’ possibile stimare l’impatto della perdita di immunizzazione nella popolazione dei vaccinati in funzione della distanza dalla seconda dose. Ebbene, quello che abbiamo osservato è che la perdita di efficacia dell’immunizzazione nei vaccinati ha cominciato a manifestare i suoi effetti nella crescita del numero dei contagi già a fine ottobre”.
L’effetto-booster lo si vede anche sul numero dei positivi circolanti: l’accelerazione della campagna di vaccinazione potrà portare a un picco di circa un milione e mezzo di persone con virus Sars Cov-2 (tra testati e non, inclusi gli asintomatici) tra febbraio e marzo, a fronte di circa 3.500.000 di contagiati nel caso in cui, nello scenario piu’ nero, non si procedesse o si interrompesse la campagna di vaccinazione della terza dose.
Intanto, sul fronte delle cure, il Comitato tecnico scientifico dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa, autorizza due antivirali, il Molnupiravir e il Remdesivir, per il trattamento di pazienti Covid non ospedalizzati “con malattia lieve-moderata di recente insorgenza e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo della malattia grave”.
Stefania Losito