C’è attesa per la riunione della Cabina di regia del governo che dovrà varare le nuove misure da adottare in vista delle festività natalizie per far fronte all’impennata della curva dei contagi.
Tra le misure sul tavolo potrebbe esserci l’anticipazione da 5 a 4 mesi della terza dose di vaccino. Uno scenario non escluso dai sottosegretari alla Salute, Pierpaolo Sileri e Andrea Costa. “Sappiamo”, ha spiegato Sileri, “che a cinque mesi cala l’efficacia del vaccino, magari si potrà anticiparla o ci sarà la possibilità di prenotarla per alcune fasce d’età”. “I vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus”, ha ribadito in conferenza stampa anche il premier Draghi. Si attende il via libera dell’Aifa e la terza dose potrebbe essere estesa anche ai 12-18enni. Il Green Pass potrebbe avere una validità di sei mesi. Il certificato, ha sottolineato lo stesso Draghi, “è diventato un po’ enfaticamente uno strumento di libertà” e invece bisogna fare i conti con il calo della protezione dei vaccini dopo sei mesi.
Possibile, come sottolineato dallo stesso presidente del Consiglio, anche l’obbligo di mascherina all’aperto anche in zona bianca e se non è da escludere che venga imposto l’uso delle mascherine Ffp2 in ambienti chiusi come i posti di lavoro, i mezzi pubblici, i cinema, i teatri e i ristoranti.
L’obbligo vaccinale, secondo il premier, “resta sullo sfondo”, ma potrebbe arrivare l’estensione ad altre categorie, mentre soprattutto nella pubblica amministrazione potrebbe esserci nuovamente un ricorso massiccio allo smart working. E proprio ai luoghi di lavoro potrebbe essere esteso il super Green Pass. Una scelta che renderebbe, di fatto, obbligatorio il vaccino per andare a lavorare.
Tamponi per chi non ha ricevuto la terza dose anche per chi vorrà partecipare ai veglioni di Capodanno o andare in discoteca. Draghi, però, non ha escluso che si possano fare gratuitamente per non penalizzare chi ha seguito le indicazioni del governo. Possibile, inoltre, l’esclusione dei tamponi antigenici per ottenere il Green Pass.
Nessun lockdown per non vaccinati, almeno per ora. Anche se, ha fatto presente Draghi, “ogni risposta è sul tavolo” in quanto “i due terzi delle terapie intensive sono occupate da non vaccinati”. Sulla stessa linea anche l’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’istituto Humanitas di Milano. “Bisogna giocare d’anticipo sul virus”, ha spiegato.
Vincenzo Murgolo