L’immunologo: “Speriamo si verifichi quanto già accaduto per scudetto e Coppa Italia”
I possibili effetti dei festeggiamenti per la vittoria dell’Italia agli Europei potrebbero vedersi fra quattro o cinque giorni contagi nelle città dove ci sono stati comportamenti a rischio. A lanciare l’allarme è stato in un’intervista Sergio Abrignani, immunologo dell’università di Milano e componente del Comitato tecnico-scientifico.
“Si spera”, ha poi aggiunto Abrignani, “che avvenga quello che è accaduto con la Coppa Italia o per lo scudetto vinto dall’Inter: assembramenti, ma senza osservare alcun picco di casi”. L’immunologo ha poi parlato del rischio che a fine agosto la variante Delta diventi dominante in Italia e si arrivi a oltre 30mila nuovi casi al giorno, come avviene oggi in Gran Bretagna. La notizia positiva, ha però sottolineato Abrignani, è che “dove il tasso di vaccinazione è ampio si è protetti dalle forme gravi. Invece di morire una persona infettata ogni 50, infatti, a perdere la vita è una su mille”. Con i numeri attuali, però, alcune regioni temono il ritorno in zona gialla. Il tasso di positività rilevato dall’ultimo bollettino è infatti salito all’1,2% con 13 decessi.
Intanto il ministro Speranza ha invitato a non abbassare la guardia. “Siamo ancora dentro una epidemia terribile, che ci vede ancora combattere con armi nuove più efficaci”, ha spiegato. Speranza ha poi aggiunto che “siamo in una fase diversa perché abbiamo l’arma dei vaccini, la più importante, e oggi abbiamo superato in Italia 58 milioni di dosi somministrate e dobbiamo continuare con questo ritmo”. In precedenza Speranza aveva parlato di risalita dei contagi prevista e in corso, ma con numeri più bassi rispetto al passato.
Per il commissario per l’emergenza, il generale Francesco Figliuolo, è fondamentale vaccinare gli indecisi per raggiungere l’immunità di gregge. “Siamo a 58 milioni di inoculazioni, con oltre 24 milioni di cittadini completamente vaccinati, siamo intorno al 45%”, ha spiegato. Secondo Figliuolo una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare il ‘green pass’ anche per ristoranti e trasporti, come deciso in Francia dal presidente Emmanuel Macron. “Per chi non l’avrà c’è anche il tampone, bisogna comunque rispettare la Costituzione”, ha aggiunto.
Vincenzo Murgolo