Nei vaccinati il tasso di ricoveri nelle terapie intensive è fino a 12 volte più basso dei non vaccinati. Nell’ultimo mese, per questi ultimi, è a 6,7 per centomila, mentre nei vaccinati da meno di sei mesi è a 0,54 per centomila. Lo rileva l’Istituto superiore della sanità nel suo report esteso sull’andamento epidemiologico che integra il monitoraggio settimanale. “Dopo sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, scende dal 72% al 40% l’efficacia nel prevenire qualsiasi diagnosi sintomatica o asintomatica di COVID-19 rispetto ai non vaccinati” ma resta alta l’efficacia vaccinale
nel prevenire casi di malattia severa. Per i vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi è del 91% rispetto ai
non vaccinati, mentre risulta pari all’81% per i vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi rispetto ai non vaccinati.
Ma a spaventare sono i ricoveri dei bambini in età scolare. Nell’ultima settimana si osserva un aumento dell’incidenza in particolare nella popolazione di età inferiore ai 12 anni. “Nel periodo 8 – 21 novembre 2021, in questa popolazione sono stati segnalati 31.365 nuovi casi, di cui 153 ospedalizzati e 3 ricoverati in terapia intensiva”. Nella classe di età 6-11 anni “si evidenzia, a partire dalla seconda settimana di ottobre, una maggiore crescita dell’incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare, con un’impennata nelle ultime due settimane”. Secondo il report, inoltre, “si evidenzia, un aumento del tasso di ospedalizzazione nella fascia sotto i tre anni (poco sopra i 2 ricoveri per 100.000 abitanti) nelle ultime settimane, mentre nelle altre fasce risulta stabile”.
L’andamento è stabile e pari a quello della settimana precedente, con il 27% dei casi diagnosticati nella popolazione di età scolare. Il 51% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d’età 6-11 anni, il 32% nella fascia 12-19 anni e solo il 11% e il 6% sono stati diagnosticati, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni.
Stefania Losito